Chimab, nuova sede da 8 milioni di euro in zona industriale

PADOVA

Oltre 12mila metri quadri e ben 5 diversi laboratori di ricerca e sviluppo per la nuova sede di Chimab nel pieno della zona Industriale.

Venerdì scorso il gruppo dirigente al completo della società del gruppo Brenntag (oltre 16mila dipendenti e 11, 7 miliardi di fatturato nel mondo l’anno scorso) ha presentato il piano complessivo per la realizzazione di un edificio, realizzato da Interporto sul proprio terreno, con un investimento intorno agli 8 milioni di euro a fronte di contratto di locazione di 6 anni (rinnovabile per altri 6), dove troverà sede il cervello innovativo di Chimab.

«Innovazione e modernità al servizio del cliente sono anche le fondamenta della nuova sede» spiega Ignazio Vullo, presidente di Chimab. «A partire dall’autunno 2019 disporremo di un nuovo modernissimo centro per ricerca, produzione e marketing. La nostra sarà una nuova “fabbrica” di idee e progetti; produrrà soluzioni all’avanguardia, in grado di anticipare le richieste del mercato. La nuova sede avrà 5 laboratori specializzati per ogni comparto food. I laboratori di ricerca applicativa saranno veri e propri impianti pilota equipaggiati con moderne strumentazioni in grado di replicare in scala ogni processo produttivo industriale».

Grande l’attenzione alle soluzioni all’avanguardia per i prodotti del made in Italy che offrono oltre a soluzioni innovative anche un valore aggiunto ben più alto della media. Le soluzioni per la produzione di prodotti senza glutine, lattosio o allergeni, quelle senza conservanti additivi e coloranti artificiali, ma pure il tema della sicurezza alimentare, le nuove fonti proteiche e i prodotti biologici e vegani rappresentano per Chimab altrettanti mercati da guardare con la massima attenzione.

«Chimab» conclude il presidente «è estremamente attenta ai trend del mercato alimentare e, grazie anche alla stretta sinergia con i propri fornitori, siamo in grado di soddisfare le esigenze del cliente addirittura anticipandone in alcuni casi le esigenze». —

Riccardo Sandre

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