Chiude la parrocchia di Santa Teresa
Guizza. Verrà accorpata alle altre chiese del quartiere, fedeli in allarme

C’ERA UNA VOLTA IL PARROCO. Don Armando Cellere
GUIZZA.
«Come faremo senza parroco? Chi farà le messe? Chi seguirà la catechesi? Chi deciderà come spendere i milioni che abbiamo? Nessuno ha le risposte». Così Stefano Schiavon, vicepresidente del Consiglio Pastorale di Santa Teresa, alcune domeniche fa ha affrontato la situazione di fronte alla comunità riunita durante la celebrazione.
Al suo fianco don Armando Cellere, il parroco uscente. Arrivato in via dei Salici nel 2008 dal Brasile, dove ha trascorso metà della sua vita tra le missioni, presto sarà trasferito alla chiesa di Pozzetto, frazione di Monselice. «Non è ancora stato nominato il mio sostituto - riferisce, raggiunto al telefono mentre sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza lontano dalla Guizza - Siamo in fase di ricerca, ma potremmo anche unirci alla parrocchia dei Santi Angeli Custodi. Non è ancora deciso». Si apre per Santa Teresa un periodo di incertezza che spaventa i fedeli. Per una chiesa popolosa e complessa come la seconda parrocchia della Guizza, rinunciare alla guida spirituale è una possibilità vissuta da molti come una difficoltà insormontabile. Eppure lo scenario più probabile non è l'arrivo di un nuovo religioso che prenda il posto di don Armando, quando l'accorpamento della parrocchia alle vicine chiese di via della Scuola (i Santi Angeli Custodi) e del Bassanello. L'importante comunicazione data da Schiavon era già stata anticipata dalla «Difesa del Popolo» e dallo stesso bollettino parrocchiale. Don Armando tornerà in via dei Salici i primi di settembre ma rimarrà poco e poi partirà definitivamente per Pozzetto. «Siamo invitati - ha scritto Stefano Schiavon nel bollettino - come comunità parrocchiale tutta assieme, a percorrere un grande e impegnativo passo in avanti. La strada che stiamo percorrendo (l'unificazione di più parrocchie vicine) è la strada che abbiamo deciso di imboccare già da diversi anni. E' la strada dell'unificazione e della condivisione. Quest'anno abbiamo camminato su questa strada, grazie all'aiuto di don Armando, con passi qualche volta incerti, qualche volta insicuri o non chiari, ma sempre aggiungendo un passo davanti a quello precedente. Il nostro futuro non è ancora scritto o deciso da nessuno, è nuovo e ci aspetta tutti insieme».
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