Cibo di scarsa qualità nelle mense scolastiche, in sette a processo con la ditta Sodexo
L’indagine riguarda ex appalti in istituti e centri estivi di Udine e di altri quattro Comuni friulani. L’accusa è quella di concorso in frode nelle pubbliche forniture
Sono stati tutti rinviati a giudizio gli indagati per il “caso Sodexo”, legato alla somministrazione di cibi di scarsa qualità e difformi rispetto al capitolato d’appalto nelle mense delle scuole di Udine e di altri comuni friulani. La prima udienza è stata fissata per lunedì 10 febbraio davanti al giudice del tribunale di Udine Paolo Lauteri.
L’accusa nei confronti delle sette persone coinvolte (a cui va aggiunta la Sodexo Italia Spa con sede a Cinisello Balsamo) è quella di concorso in frode nelle pubbliche forniture. La decisione del rinvio a giudizio è stata presa venerdì 11 gennaio dal giudice per l’udienza preliminare Matteo Carlisi.
A finire a processo sono Antonio Miraglies, 65enne di Napoli residente a Noventa Padovana, responsabile per il Fvg del segmento “Scuole” fino al maggio 2021 e, dal successivo settembre, dell’ufficio vendite e sottoscrittore dell’offerta “Tecnica – proposte migliorative” al Comune di Udine, Massimiliano Ponton, 57enne di Tricesimo, capo area Fvg per le “Scuole” e responsabile dell’esecuzione del contratto con l’ente pubblico, Francesco Ballan, 57enne di Camposampiero, direttore regionale della filiale di Padova e responsabile per il Friuli Venezia Giulia per i segmenti “Healthcare seniors & education”.
Coinvolte anche, in quanto responsabili di unità affidatarie dei rispettivi contratti, Gerarda Elisabetta Traine, 64 anni di Tricesimo, Margherita Molinaro, 38enne residente a Cervignano, Licia Pocecco, triestina di 56 anni, e Anny Pezzetta, 51enne residente a Buja, addetta al servizio qualità, sicurezza e ambiente, incaricata per i contratti in Fvg.
Coinvolti, in veste di parti offese, i Comuni di Udine, Aquileia, Gradisca d’Isonzo, Grado, Maniago, che si sono costituiti parte civile, oltre a Tavagnacco, Tricesimo, Lignano e San Giorgio di Nogaro. Tra le parti offese anche l’Ardis, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio, che aveva affidato alla Sodexo il servizio di ristorazione nelle sedi universitarie di Udine, Trieste e Gemona del Friuli.
Del collegio difensivo fanno parte Luca Basilio, Federico Plaino, Margherita D’Este, Paolo Persello, Giovanni Belloni, Massimo Vittor e Paolo Pacileo.
Secondo l’accusa, per anni l’azienda con sede a Cinisello Balsamo ha fornito prodotti di qualità diversa rispetto a quella stabilita nei contratti di appalto. Nei piatti delle mense pubbliche, infatti, non c’erano quasi mai alimenti biologici e spesso neppure di provenienza locale, compresi quelli per i quali era stata espressamente indicata l’azienda di produzione.
C’erano, invece, carni e pesci non ammessi, talvolta neppure italiani e, comunque, per lo più in quantità inferiori rispetto a quanto atteso. Sotto la lente è finito non soltanto il servizio di ristorazione delle scuole dell’infanzia statali, ma anche quelli di nidi comunali e centri ricreativi estivi.
Per quanto riguarda il Comune di Udine, l’appalto riguardava il servizio di ristorazione scolastica per i nidi d’infanzia comunali, per le scuole dell’infanzia statali e per i centri ricreativi estivi per il periodo compreso tra il gennaio 2020 e il luglio 2022, per un importo di circa 2,5 milioni di euro. Nel caso specifico, a Sodexo viene contestato «di aver fornito costantemente alimenti di provenienza e produzione diversa da quella prevista contrattualmente, senza rispettare le grammature previste per frutta, verdure e pane, disattendendo gli impegni assunti quanto alla provenienza locale delle materie prime».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova