Cittadella, minacce all’ex assessore: «Attento o pagherà tua figlia»

Lettera intimidatoria nella posta per “sconsigliargli” di tornare in giunta: Filippo De Rossi conferma le dimissioni  e attende l’archiviazione definitiva  delle accuse nei suoi confronti 

CITTADELLA. Una lettera anonima e la minaccia di rapire la figlia nel caso in cui ritorni in giunta. L'ex assessore al commercio Filippo De Rossi non ne può più: ha scritto al sindaco di Cittadella, Luca Pierobon, e agli ex colleghi dell'esecutivo per ribadire le sue dimissioni, depositate a marzo dello scorso anno dopo l'accusa di tentata concussione, un procedimento penale per cui a ottobre il pm padovano Sergio Dini ha chiesto l'archiviazione.

«Non me la sento di ritornare, per svolgere al meglio il ruolo di assessore servono serenità, energie ed entusiasmo. Troppi episodi strani e spiacevoli sono accaduti in questi mesi». La denuncia: «Durante le festività ho subito un'infame intimidazione: ho rinvenuto all'interno della cassetta postale di casa una lettera anonima in cui venivo minacciato pesantemente... Nell'ipotesi di un mio ritorno a fare l'assessore si vengono a prendere mia figlia quando gioca al parco con la nonna».

Un episodio gravissimo: «Chi ha scritto il messaggio sa dove abito e conosce le abitudini della mia famiglia».

Il fatto è stato denunciato ai carabinieri. «C'è chi per una poltrona è disposto a tutto, io ne faccio volentieri a meno», aggiunge De Rossi, «ai tanti cittadellesi che alle urne mi hanno dato la loro fiducia dico che possono stare tranquilli, sono nelle mani di un sindaco capace, bravo e giusto». Non è un'uscita definitiva dalla dimensione pubblica: «Quando me la sentirò», conclude l'ex amministratore, «tornerò a dedicarmi all'associazionismo, che mi ha riservato molte più soddisfazioni della recente esperienza amministrativa».

La vicenda giudiziaria non si è ancora chiusa: la commerciante ambulante di dolciumi, che ha denunciato l'ex amministratore, sostiene che le è stata negata la possibilità di partecipare alle bancarelle di Natale in centro storico nel 2016 per non aver accordato “favori particolari” a luci rosse a De Rossi. E per questo si è opposta all'archiviazione. Ora la palla passa al gip.

«Il 12 marzo è stata convocata l'udienza», spiega il legale dell’ex assessore, Andrea Bertollo, «questo passaggio è un atto dovuto, noi chiederemo l'archiviazione del procedimento. Per quanto riguarda la lettera ricevuta dal mio assistito, si tratta di un atto intimidatorio gravissimo, che conferma come tutta la vicenda sia una vergognosa montatura politica che ha il solo scopo di screditare Filippo nella sua dimensione di amministratore pubblico. Un atto vile», conclude l'avvocato, «che lo tocca negli affetti più veri».

Solidarietà a De Rossi è stata espressa anche dal sindaco: «Accetto la scelta di Filippo, perché è una scelta personale e va rispettata». Pierobon, a marzo, aveva assunto l'interim: «Il posto in giunta era rimasto, sono garantista e la richiesta di archiviazione del pm mi conferma su questa linea. La lettera intimidatoria è gravissima, da malavita organizzata, e questo mi preoccupa: nel nostro territorio ci sono dei delinquenti che starebbero meglio in galera, perché minacciare una famiglia, una bambina indifesa, è un gesto aberrante. Mi auguro che i carabinieri facciano luce sulla vicenda. Ringrazio Filippo per il lavoro svolto e mi riservo di prendere ancora del tempo per pensare a un possibile sostituto in un assessorato-chiave per la nostra città». —
 

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