Cocaina liquida per la città che sniffa

Sgominata una banda di trafficanti nigeriani: droga benedetta dai santoni Sono 14 le misure cautelari: nove in cella, cinque latitanti ancora ricercati
Di Enrico Ferro
FERRO - OPERAZIONE CAMOGLI
FERRO - OPERAZIONE CAMOGLI

Cocaina liquida dalla Bolivia e dal Perù, sciolta in un estratto di carciofi e mescolata con unghie di gatto. Droga purissima proveniente dal Sud America e “benedetta” da fantomatici santoni nigeriani prima di ogni spedizione internazionale. Ma alla fine San Gennaro ha avuto la meglio sul culto africano. Il capo della squadra mobile Marco Calì (napoletano doc) e i suoi uomini hanno sgominato una rete di abili trafficanti nigeriani che si avvalevano anche di collaboratori rumeni, danesi e italiani. Sotto sequestro sono finiti nove chili di cocaina pura al 95 per cento. Roba da sballo. Roba mai vista qui a Padova.

Il termine tecnico è “cloridrato di cocaina”: una soluzione liquida che, una volta essiccata, restituiva sali di purezza inarrivabile. Sciogliendo la polvere con l’estratto di carciofo riuscivano a eludere i controlli. La droga partiva dalla Bolivia e dal Perù, diretta via Olanda nelle piazze della nostra città attraverso una rete di trafficanti e spacciatori perennemente connessi e pronti a far fronte a qualsiasi problema. La squadra mobile individua il canale di rifornimento dalla Bolivia? Nessun problema, la “neve” venire recuperata in Thailandia e indirizzata in Italia via Austria.

L’indagine, durata due anni, ha permesso di scoprire tutta la scala gerarchica dell’organizzazione ramificata in tutto il mondo, nei cui tentacoli era finita anche a Emanuele Prevedello, 32 anni di San Giorgio delle Pertiche, legata ad uno degli spacciatori sguinzagliati in città.

All’alba di ieri il gip Cristina Cavaggion ha firmato 14 misure cautelari sulla base delle prove raccolte da Calì e dai suoi uomini. Nove persone sono finite in manette, cinque sono ancora ricercate. L’operazione è stata battezzata “Camogli” in memoria dei numerosi panini mangiati in autogrill dai poliziotti della questura di Padova durante gli accertamenti.

Quando alle conversazioni telefoniche, gli investigatori hanno codificato il gergo utilizzato dai trafficanti scoprendo che le rotte nei diversi paesi europei venivano chiamate con i nomi dei calciatori o allenatori famosi: per esempio Guardiola significava Spagna. I poliziotti invece venivano chiamati “uomini nudi”.

La cocaina, una volta arrivata in Olanda veniva tagliata la prima volta, in Italia la seconda. E così la droga benedetta dai santoni africani invadeva anche la nostra città. Finché San Gennaro non ci ha messo lo zampino.

@enricoferro1

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