Cognomi, i Chen superano i Piva

Il più diffuso resta Schiavon, ma ora in classifica ci sono anche i cinesi

E fu così che nell’anno del Signore 2016 fra i quaranta cognomi più diffusi a Padova si sono imposti Chen e Hu. Inutile arrampicarsi sui rami di chissà quale albero genealogico. Le famiglie Chen e Hu, rispettivamente al 35esimo e 40esimo posto per diffusione in città, non contemplano antenati nati all’ombra del Santo. Dove, invece, sono nati molti eredi, giovani dalle origini cinesi ma dai natali tutti padovani. Non è la città del futuro. È la Padova di oggi. Dove, numeri alla mano, è più facile imbattersi nel signor Chen che nel signor Piva o nella signora Hu prima che nella signora Ferrari. Al cognome Chen rispondono all’appello 250 padovani, tanti quanti i Lazzaro. Per dire. E al cognome Hu rispondono in 241. Quelli di origine cinese sono gli unici cognomi stranieri fra i cento più diffusi in città. Italianissimi restano i nomi di battesimo: il più diffuso è Andrea (2.646), seguito da Marco (2.407), Francesco (2.404), Alessandro (2.226) e i sempre verdi Paolo (1.982) e Antonio (1.879).

Tra le donne la scommessa è vinta in partenza: Maria le supera tutte con 2.915 testimonial, seguita da Anna (2.018), Francesca (1.897), poi Elena (1.772), Paola (1.592) e Laura (1.474). Retaggi del passato, si direbbe. Infatti fra i nati del 2016, il nome maschile più frequente è stato Leonardo, seguito da Tommaso, Edoardo, Lorenzo, Alessandro e Riccardo. Vent’anni fa primeggiavano Andrea, Marco, Francesco, Alessandro, Alberto e Stefano. Sessant’anni fa invece Paolo, Roberto, Claudio e Maurizio. In picchiata oggi i nomi più in auge nel 1926: Mario, Giovanni, Luigi, Bruno, Renato, Gino. Fra le donne oggi vincono Sofia, Giulia, Emma, Ginevra, Sara e Alice. Altro che le Maria, Giuseppina, Bruna, Agnese e Lina che furoreggiavano un secolo fa. Fra gli stranieri vincono Ion, Vasile e Alexandru (Romanie e Moldavia) fra i maschi e Maria, Elena e Tatiana (Romania e Moldavia) per le donne. Il primo cognome non cinese più diffuso è filippino e risponde a Manalo: in città ce ne sono 107, seguiti da 102 Pope di origine romena.

Che le famiglie numerose siano pure un retaggio del passato sarà anche vero, ma in città ce ne sono ancora 36 con più di dieci componenti, 18 con 9 componenti, 91 con 8. Il dato che si impone è quello delle famiglie “per modo di dire”, quelle composte da un’unica persona: sono 44.457, quasi il 45% del totale. Sono quasi raddoppiate nell’ultimo ventennio: nel 1995 erano poco più di 26 mila. Quelle formate da una coppia, marito e moglie o genitore e figlio, sono 26.145, poco più del 26%. In tutto ci sono in città 100.374 nuclei familiari. Le convivenze sono in tutto 270.

Nel 2016 sono stati celebrati a Padova 473 matrimoni, di cui 296 con rito civile e 177 con rito religioso. Sono 157 quelli con almeno uno sposo di nazionalità straniera, uno su tre. Convolare a nozze sembra passato di moda se si pensa che dieci anni fa all’altare si erano unite 858 coppie. E il mese dei fiori d’arancio, in barba alle leggi di madre natura, non è più maggio, ma settembre. Capitolo tutto nuovo nell’anagrafe comunale quello dedicato alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. A fine 2016 erano 8, tutte fra maschi. E anche questa è la Padova di oggi.

Elena Livieri

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