Coldiretti: «L’agriturismo non deve pagare la Tari» Lo dice il Consiglio di Stato
TEOLO. «Agli agriturismi non va applicata la Tari, la tassa sui rifiuti urbani. Non vanno equiparati agli alberghi o ai ristoranti, come sono orientati alcuni Comuni, ma bensì alle attività agricole».
Ad affermarlo è il presidente di Coldiretti Padova, Massimo Bressan, dopo la pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato con cui è stata dichiarata l’illegittimità della parificazione operata nei confronti di queste aziende da alcuni Comuni anche nel Padovano.
«Non sono mancati diversi casi anche nella nostra provincia di attività agrituristiche che si sono viste recapitare richieste di versamento anche di alcune migliaia di euro per il recupero della Tari», aggiunge Bressan. «La sentenza mette un punto fermo e chiarisce una volta per tutte che l’agriturismo è inquadrato come attività agricola in materia di normativa sui rifiuti. È un pronunciamento che ci conforta e conferma in pieno anche il lavoro svolto in questi mesi con le amministrazioni comunali per evitare alle imprese agricole un aggravio di costi non dovuto». Coldiretti e Terranostra, l’associazione che rappresenta oltre settanta agriturismi della provincia, chiedono ai sindaci di adeguare i regolamenti comunali e la relativa imposizione in materia di rifiuti urbani. «Per quanto riguarda gli agriturismi padovani è attivo un servizio di raccolta dei rifiuti agricoli da parte di “Azienda Pulita” e il servizio funziona benissimo e ha permesso di razionalizzare e ridurre i costi delle aziende», aggiunge il presidente di Terranostra, Emanuele Calaon. «Chiedere anche il versamento della Tari si traduce solo in un aggravio di costi». ––
Gianni Biasetto
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