Commando all’assalto della Bcc Banditi in fuga con la cassaforte

CAMPODORO

Assalto notturno alla Banca di credito cooperativo dell’Alta padovana di via Veneto, 3. Domenica notte si son visti in azione dei veri professionisti del crimine, capaci di entrare dalla porta di emergenza e portar via l’intero forziere. Il commando, di almeno 6 o 7 persone ha messo a segno il colpo attorno all’1.30 di notte e in pochi minuti è riuscito a ripulire la filiale. Stando alle prime informazioni, i banditi sono entrati forzando una porta laterale di sicurezza con un cacciavite o un piede di porco. Da lì si sono creati il varco per accedere ai locali interni. Hanno puntato dritti alla cassaforte tipo “cash in – cash out”, posizionata sotto allo sportello 2. Si tratta di una cassetta metallica generalmente collocata al di sotto delle postazioni di lavoro degli sportellisti e contenente il denaro necessario alle operazioni quotidiane di cassa. I malviventi ne conoscevano bene il funzionamento e sono andati a colpo sicuro pensando di portarla via ed aprirla in tutta calma una volta scappati. L’hanno quindi asportata, non senza difficoltà, essendo piuttosto pesante. Casse del genere possono arrivare a pesare fino a 100 chili e per questo servono tante braccia per spostarle. Il forziere è stato quindi trascinato fuori e caricato su un furgone pronto alla fuga. Il bancomat invece non è stato toccato. L’obiettivo era proprio la cassa: una volta caricato a bordo, i malviventi sono scappati facendo perdere ogni traccia. Poco dopo, sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Sarmeola di Rubano, ma i banditi si erano già dileguati. Il bottino è ancora da quantificare e i danni strutturali sono stati marginali: sicuramente il colpo era ben pianificato e gli autori avevano una certa esperienza. Saranno analizzate le immagini delle telecamere per aiutare le indagini. «Hanno scassinato la porta scalfendola di mezzo centimetro», racconta il sindaco Gianfranco Vezzaro che si è recato sul posto. «Un lavoro chirurgico, probabilmente fatto con un cacciavite. Non ci sono quindi danni evidenti: la porta è scalfita di appena mezzo centimetro. Erano in tanti per riuscire a trascinare via una cassa piuttosto pesante e caricarla in furgone». —

Paola Pilotto

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