Commosso addio a don Pavanetto insigne latinista

Piombino Dese
L’addio a don Cleto Pavanetto, sacerdote salesiano, studioso di lettere classiche e latinista insigne del Vaticano, collaboratore dei pontefici per la traduzione in latino dei documenti della Santa Sede, è stato accompagnato da una chiesa quasi gremita. Non è mancato il saluto inviato dal vescovo di Treviso, Michele Tomasi, e letto dal parroco don Giorgio Marangon.
A concelebrare invece sono intervenuti il vescovo di Faenza, monsignor Mario Toso, originario di Mogliano Veneto, un tempo Rettore dell’Università Pontificia Salesiana a Roma; don Giorgio, dei Salesiani di Castello di Godego, e don Tiziano Galante, parroco di Levada terra d’origine di don Cleto, nato 89 anni fa. «Sentiva che il suo momento era vicino e lo faceva presente, attraverso il suo bagaglio spirituale di salesiano, attraverso l’esercizio della “buona morte”».
Antonio Taglieri, collaboratore della rivista Latinitas, diretta da don Cleto, così l’ha descritto: «Uno studioso attivo fino agli ultimi istanti della sua vita, sempre disponibile, confortante, sereno e brioso». Don Cleto, tra l’altro, svolse l’incarico di capo ufficio della prima sezione degli Affari Generali della Segreteria di Stato della Santa Sede.
L’assessore comunale Claudio Bastarolo l’ha ricordato, a nome della comunità locale, visto che a don Cleto nel 2008 era stata concessa una targa di benemerenza civica in occasione dei suoi 50 anni di sacerdozio. Il prelato, negli anni, ha donato preziosi volumi alla biblioteca comunale. «Abbiamo avuto la fortuna di averlo con noi in occasione dei 60 anni di sacerdozio, manifestava visivamente la gioia di chi si sente a casa sua, con i propri parrocchiani e amici». —
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