Commosso addio ad Antonio Amato

La piccola chiesa non è riuscita a contenere tutti gli amici e i colleghi accorsi per l'ultimo saluto al motociclista morto precipitando nella gola
IL FUNERALE. L’arrivo del feretro di Antonio Amato
IL FUNERALE. L’arrivo del feretro di Antonio Amato
 
SELVAZZANO.
La chiesa di Caselle non è riuscita a contenere tutte le persone giunte ieri per dare l'ultimo saluto ad Antonio Amato, il motociclista che lo scorso 2 giugno scorso aveva perso la vita in un terribile incidente stradale sul passo Fedaia. Aveva 50 anni ed era responsabile del magazzino dell'Argenterie Greggio di Caselle, dei condomini del civico 1 di via De Amicis dove viveva, e del moto club Touring. Molti amici e colleghi di lavoro hanno seguito dal sagrato, sotto la pioggia, la triste cerimonia. Sulla bara, oltre ad un colorato cuscino di fiori, sono stati posti la foto di Antonio e i guanti da motociclista che usava nei suoi lunghi giri. Intorno al feretro le numerose corone dei colleghi.  Toccanti le parole del parroco don Danilo, che ha cercato di portare conforto all'ex moglie Monica e a tutti i presenti ricordando che Antonio ora vive nel Signore. «Hai concluso la tua vita nella pace delle nostre belle Dolomite, sei precipitato nell'acqua di un torrente come nell'acqua di un fonte battesimale simbolo di rinascita e li, sei rinato in Cristo e hai trovato la pace». Dopo l'omelia è toccato a un amico di Antonio ricordarlo a nome di quanti lo conoscevano e con lui condividevano la passione per le moto. Poche parole commosse per ripercorrere i passi di un'amicizia, le tante corse in moto sulle montagne tanto amate e la speranza di rivedersi un giorno per correre ancora insieme, per sempre. Un saluto accolto da un applauso accorato che ha sciolto il silenzio doloroso della cerimonia.  Antonio Amato è stato quindi trasportato al crematorio del cimitero di Padova prima della tumulazione a Caselle. (l.m.)

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