«Comportamento antisindacale di BusItalia»

I Cobas portano in tribunale l’azienda per la terza volta: «Voleva far saltare uno sciopero»

Per la terza volta i Cobas portano i vertici di BusItalia Veneto in tribunale. Mercoledì 1 marzo il rappresentante legale del sindacato Adl/Cobas, Stefano Pieretti, ha depositato nell’ufficio della cancelleria lavoro del tribunale un ricorso ex art. 414 del Codice di procedura civile, formulato dallo studio dell’avvocato Ettore Squillace, per un comportamento antisindacale, che sarebbe stato tenuto dai dirigenti di BusItalia prima e durante lo sciopero del 28 gennaio scorso, indetto per tutta la giornata da Adl, Sls e Sgb. « Invitiamo i giudici ad accogliere il nostro ricorso, essenzialmente, per tre motivi», spiega Stefano Pieretti. «Uno: per la prima volta nella storia del trasporto pubblico locale di Padova, BusItalia, alla vigilia dello sciopero, ha emesso un comunicato in cui si notificava l’impossibilità di effettuare alcun tipo di cambio turni tra gli autisti, impedendo di fatto la possibilità a molti lavoratori di partecipare allo sciopero. Due: l’azienda ha inviato il funzionario Fabio Azzalin a gestire per tutta la giornata la biglietteria della stazione che, altrimenti, sarebbe rimasta chiusa perché gli addetti del settore avevano aderito allo sciopero. In pratica, con tale atto, è stato sabotato il diritto di sciopero anche perché il dottor Azzolin, responsabile dell’ufficio commerciale dell’azienda e, quindi, essendo un quadro a tutti gli effetti, non poteva e non doveva sostituire i bigliettai in sciopero. Tre: in pratica i vertici di BusItalia hanno fatto di tutto per far saltare lo sciopero, anche se poi non ci sono riusciti perché l’adesione degli autisti è stata tra il 50 ed il 60%».

In casa BusItalia ci sono altre tre novità. Riguardo il servizio extraurbano, da 12 giorni i bagni riservati agli autisti nel deposito dei bus in Viale della Pace sono chiusi perché sono rotti. I lavoratori sono costretti ad andare in bagno lontano dal posto di lavoro, spendendo, in genere, soldi in un bar per un caffè poco gradito.

«Una situazione insostenibile», dice Maurizio Griggio, di Sgb. «Ci rivolgeremo alla Provincia, che dovrebbe essere l’ente competente».

Vittorio Rosa, segretario del sindacato Sls, presenterà poi un ricorso in tribunale perché i delegati per la sicurezza (Rls) sarebbero stati nominati dall’azienda, ma non sono stati eletti, come, invece, prevede il contratto nazionale di lavoro.

Infine il tram. Ieri, dopo i lavori di manutenzione effettuati alla fermata Assunta, dopo il Bassanello, lunedi, martedì e mercoledì, il tram è tornato a correre, ma è incappato in un’ inattesa uscita dai binari al capolinea nord mentre effettuava la manovra di arrivo e di ripartenza: colpa di un guasto ad uno scambio sulla rotaia. Il tram era vuoto e quindi non ci sono stati intoppi.

Felice Paduano

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