Comune,è da rifare la riorganizzazione degli uffici tecnici

Belluco..Nuovo consiglio comunale a Monselice...Nella foto: Stefano Peraro, assessore...ph. Zangirolami.
Belluco..Nuovo consiglio comunale a Monselice...Nella foto: Stefano Peraro, assessore...ph. Zangirolami.

MONSELICE. Ancora in alto mare la riorganizzazione degli uffici tecnici del Comune. Dovevano essere tre i tecnici a dare supporto e a smaltire la mole di lavoro accumulata a Palazzo Tortorini e invece da lunedì si può contare solo sull’appoggio del geometra Ivano Gallocchio, giunto dal Comune di Pozzonovo.

L’amministrazione comunale aveva annunciato un incremento del personale, con la reintroduzione dell’architetto Giuseppe Basso, l’arrivo dal comune di Vigodarzere dell’architetto Catia Papparella e l’appoggio del geometra Ivano Gallocchio che opererà con incarico di collaborazione professionale sino a fine anno. Per Papparella il Comune di provenienza pare non abbia ancora ha autorizzato la mobilità, mentre per Basso forse tra qualche giorno ci saranno delle novità. «Il 30 agosto abbiamo fatto le selezioni e individuato in Papparella l’istruttore tecnico categoria D e siamo in contatto con Vigodarzere per verificare la fattibilità del trasferimento, dato che anche per loro c’è assenza di organico», commenta l’assessore Stefano Peraro. «L’incarico di Basso terminava con la precedente amministrazione. Abbiamo una convenzione con l’ufficio tecnico di Pernumia dove opera e abbiamo chiesto la sua disponibilità come istruttore tecnico e capiremo nei prossimi giorni se ciò si realizzerà o meno».

Tutto da rifare quindi nella riorganizzazione degli uffici. «Queste continue giravolte dimostrano lo stato confusionale dell’amministrazione», commenta il consigliere Francesco Miazzi. «Agli annunci e alle rassicurazioni di questi mesi sono seguite le gravi difficoltà dell’ufficio tecnico che non è messo nelle condizioni di rispondere alle richieste amministrative e a quelle dei cittadini. Testardamente si sono voluti tagliare alcuni rapporti di collaborazione ed evitare l’iter di nuovi concorsi per percorrere la scorciatoia della mobilità. Una scelta poco intelligente in quanto è noto che la penuria di personale interessa tutti i Comuni che difficilmente concedono l’autorizzazione alla mobilità del proprio personale». —

Giada Zandonà

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