Con la crisi si rottamano i vestiti

Negozi ritirano i capi vecchi in cambio di sconti per l'acquisto dei nuovi
ROTTAMAZIONE. Con la crisi si ritirano abiti vecchi per comprare i nuovi
ROTTAMAZIONE. Con la crisi si ritirano abiti vecchi per comprare i nuovi
 
ARCELLA.
La piccola economia di quartiere riparte dal vecchio per ambire a vendere il nuovo. Vale un pò per tutto, vestiario incluso. Negli ultimi mesi si stanno moltiplicando le botteghe pronte a ritirare cappotti, braghe e maglie vecchie. Così l'abito della nonna, della mamma o della zia, che ha fatto il suo corso, val bene una mise moderna o, almeno, uno sconto su abiti nuovi.
 In centro c'è Girando e Company di via Matteotti. Ma anche Carpisa in via Roma. All'Arcella Mercatopoli (che spopola anche a Maserà, Conselve, Este e Rubano). E poi le griffe pregiate come Danese-Agv, Decatlon ed Elena Mirò. Facciamo ordine. Vendere e comprare usato non è una novità, i mercatini delle pulci fanno storia e Ebay ce l'ha insegnato. Ma quello che oggi sorprende è che negozi impensabili applichino la filosofia del vintage nella spasmodica ricerca di un volano economico. Così il colosso della borsa partenopea declinata in contemporaneo lo scorso marzo ha messo in scena la gree revolution: una vecchia pochette, anche un po' malandata, di qualunque marca o prezzo, in cambio di una eco stopper. Tutto il materiale, riciclato dalla casa produttrice napoletana, darà vita a nuovi modelli.  A maggio è toccato alla D-Store Danese: consegnando un vecchio capo d'abbigliamento moto o un casco di qualsiasi marchio, tutti potevano ricevere uno sconto pari al 25% per l'acquisto di un prodotto nuovo della stessa tipologia. Infine, la scorsa estate al Declaton si sono inventati l'angolo delle occasioni (dismesse da altri): sci, tute da neve, attrezzi fitness. Da Elena Mirò in cambio di un vestito usato, dato in beneficenza, viene offerto uno sconto speciale del 25% sulla nuova collezione. E in via Matteotti si stila addirittura un listino prezzi dell'usato. 100 euro un cappotto, 80 per l'impermeabile, 50 per una giacca e 20 euro una maglia o camicia. Non importa lo stato o quante volte indossate, il buono non si nega a nessuno. Tutti i capi raccolti vengono etichettati, divisi in due categorie e rivenduti come usato nei prossimi giorni o macerati: 50 centesimi a quintale al macero. Non si guadagneranno grosse cifre ma il risparmio è garantito e lo spreco scongiurato.

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