Con un gruppo di coetanei fondò l’Ottavo Miglio

LIMENA. C’è un’altra famiglia, oltre ai Galuppi, che in queste ore piange la tragica, prematura scomparsa di Fabrizio. È l’associazione Ottavo Miglio, di cui il giovane aveva fatto parte sin dalla sua fondazione e che tra i membri del direttivo annovera sua sorella Rachele.
Fabrizio aveva diradato il suo impegno per motivi famigliari, ma non mancava mai alle manifestazioni. Un dolore grande per i giovani di Ottavo Miglio, che quattro anni fa persero Giancarlo Lovisetto, tra l’altro grande amico di Fabrizio. Ottavo Miglio è nata nel 2011 per difendere l’area naturalistica del Tavello, lungo il fiume Brenta, dal passaggio del Grande raccordo anulare. Si costituirono come associazione dopo la manifestazione «Tavello è», una grande festa attraverso la quale l’intera comunità limenese aveva cercato di portare l’attenzione sulla salvaguardia di questa area naturalistica.
Il nome lo presero dagli antichi romani, che calcolavano in miglia la distanza delle località dalla città di Padova. Il Tavello, come Tavo di Vigodarzere dall’altra parte del fiume, devono il loro nome dall’essere collocati a otto miglia dal capoluogo. Ma quella trentina di ventenni decise di fare anche qualcosa in più per se stessi e per i loro coetanei: offrire iniziative di intrattenimento e manifestazioni culturali, sempre a sfondo sociale, per creare momenti di aggregazione che all’epoca mancavano. Partirono con la manifestazione musicale «Barchesound», nell’aia della barchessa che ospita il municipio: un successo che nemmeno loro immaginavano.
Sulle note della musica l’associazione con gli anni è cresciuta, sia in termini di partecipazione attiva, sia per quanto riguarda la portata degli eventi organizzati, instaurando importanti collaborazioni con altre associazioni: la Pro loco, Legambiente Limena, Libera contro le mafie, che ha portato Ottavo Miglio a far parte del circuito di realtà a lei affiliate. Alcune delle manifestazioni promosse da questi giovani sono diventate appuntamenti fissi: primo tra tutti il Porto vecchio festival, che trova spazio all’interno del Tavello, lungo il Brenta, e che offre musica, intrattenimento, conferenze su temi sociali e ambientali.
Da un paio d’anni a questa parte d’inverno, oltre alla camminata sotto le stelle, l’associazione organizza “Suoni in pescheria”, concerti ospitati all’interno dell’oratorio annesso alla barchessa municipale. Infine c’è la parte che riguarda la solidarietà e il sostegno a chi si trova in difficoltà. I proventi del Porto Vecchio festival, infatti, vengono destinati ogni anno a un progetto solidale, a un’emergenza in corso. A novembre alcuni dei giovani (tra cui Rachele, la sorella di Fabrizio) insieme agli alpini limenesi portarono 1. 200 euro alle famiglie rimaste senza casa, dopo il crollo del viadotto Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto, dopo essere entrati in contatto con il Comitato di via Porro.
Negli anni precedenti aiutarono una famiglia rimasta priva di tutto per il tornado che aveva devastato la riviera del Brenta, prima ancora i terremotati di Amatrice. I soldi vanno a portarli di persona sul posto, per vedere in volto e conoscere chi scelgono di aiutare. —
Cristina Salvato
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