Condannati a morte i 50 tigli di via Kennedy

Il sindaco di Rubano: "Dalle prove di trazione è risultato che non sono stabili"

I tigli di via Kennedy a Rubano potrebbero essere destinati all'abbattimento. Almeno in parte. Un'amara sorpresa quella emersa dai lavori di sistemazione della viabilità in corso in questi giorni nella controstrada che costeggia la regionale 11, proprio di fonte al municipio: le radici dei bellissimi tigli, cresciute in maniera longitudinale seguendo la strada, non garantirebbero la stabilità agli alberi, divenuti con gli anni alti e maestosi. «Non mi è ancora giunta la relazione tecnica dell'agronomo forestale incaricato dal Comune di valutare lo stato dei tigli» spiega il sindaco Sabrina Doni, «ma mi ha anticipato che la loro stabilità è compromessa dalla posizione in cui sono cresciute le radici. Invece che a raggiera, si sono sviluppate in una direzione: dalle prove di trazione che ha eseguito albero per albero, pare che non siano in grado di resistere alle intemperie. Una volta che avremo in mano la relazione, valuteremo cosa fare. Se sarà necessario abbatterli, sarà una decisione sofferta».

I tigli piantati in quel quartiere sono una cinquantina dal lato lungo la regionale 11, altrettanti in via Kennedy, tra i due grandi condomini. I cui residenti, a forza di proteste e petizioni, erano riusciti alcuni anni fa a salvarli dal taglio ipotizzato dal Comune: se offrono frescura e ossigeno ai residenti, le loro foglie sporcano lo spazio antistante ai negozi. «Nessuno era partito con l'idea di eliminare i tigli» prosegue il sindaco, «a parte quelli strettamente necessari per allargare l'imbocco della strada e rialzare i pozzetti di ispezione delle condotte idriche, che adesso sono sotterranei. Nel corso dei lavori, però, si è scoperto che lo spazio in cui le radici hanno potuto svilupparsi è appunto longitudinale. Gli alberi in realtà sono cresciuti rigogliosi, ma alcuni potrebbero non reggere con il tempo e rischiare di abbattersi su veicoli e passanti. E io, come sindaco, ho l'obbligo di garantire la sicurezza». D'altronde casi gravi ne sono capitati anche di recente: quattro anni fa in via D'Avanzo a Padova un albero uccise un uomo in auto con la moglie e il figlioletto, mentre lo scorso maggio tre persone rimasero ferite da una pianta abbattutasi sulle bancarelle a Piazzola sul Brenta.
 

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