Conflitto d'interessi per Laganara
È medico universitario titolare di un centro privato

ROBERTO LAGANARA. Responsabile della Fecondazione assistita al Pma
PADOVA.
Roberto Laganara svolgerebbe un'attività privata non compatibile con l'incarico che ricopre nella Clinica ginecologica dell'Azienda ospedaliera. E in un rapporto inviato alla direzione generale dell'Azienda lo hanno segnalato i carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazione). Nucleo dell'Arma che, su delega della procura della Repubblica, ha svolto l'attività investigativa dalla quale risulta che il ginecologo (dipendente dell'Università) ha un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato con la Clinica, dove è responsabile dei trattamenti di fecondazione assistita all'interno del centro di Pma (Procreazione medicalmente assistita). Nello stesso tempo, però, svolge attività di ginecologo, in qualità di libero professionista, con rapporto non esclusivo con il Servizio sanitario nazionale, presso l'ambulatorio medico specialistico non convenzionato Biotech Pma di Padova, che si trova in via Martiri della Libertà. A partire dal 3 settembre del 2007 Roberto Laganara risulta legale rappresentante di Biotech, responsabilità che lo pone in conflitto di interessi con il ruolo che svolge all'interno del Centro di procreazione assistita (Pma) dell'Azienda ospedaliera. Di fatto, secondo il rapporto del Nas, Laganara è anche responsabile della gestione del trattamento dei dati delle pazienti, della quasi totalità dei trattamenti terapeutici, del rapporto organizzativo che lega il sito con tutti i liberi professionisti che concorrono nelle prestazioni sanitarie. Di conseguenza i due ruoli che svolge porrebbero Laganara in una posizione di incompatibilità: lo stesso medico, infatti, non può essere titolare di un centro privato che va a porsi in concorrenza con la struttura pubblica all'interno della quale lavora. Il rapporto del Nas, frutto di un'indagine investigativa iniziata nel 2010 e attualmente in corso, è ora al vaglio dei legali dell'Azienda ospedaliera: Roberto Laganara non è mai stato autorizzato dalla pubblica amministrazione per la quale lavora all'assunzione e al mantenimento della carica di rappresentanza legale del centro Biotech Pma. Di conseguenza via Giustiniani potrebbe decidere di prendere provvedimenti nei confronti del ginecologo, rivolti in particolare all'attività assistenziale svolta in Clinica. Si apre così un nuovo tormentato capitolo della Clinica ginecologica, da anni protagonista di dissidi interni sfociati in esposti e denunce alla procura della Repubblica. L'ultima segnalazione all'autorità giudiziaria, in ordine di tempo, è di quattro ex pazienti che sostengono di essere state costrette a pagare alcune prestazioni di procreazione assistita, mentre avevano pattuito di dover saldare solamente il prezzo del ticket. (fa.p.)
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