Consorzio Agrario chiuso dal 5 gennaio

L’area della struttura di Peraga potrebbe diventare parco i clienti dovranno rivolgersi alle sedi di Borgoricco o Dolo  
VIGONZA. Il 5 gennaio chiude il Consorzio Agrario di Peraga, Vigonza perde un servizio importante per la propria realtà di paese che conserva ancora caratteristiche rurali. La decisione vede contrari sia l’attuale sindaco Innocente Stefano Marangon che l’ex Nunzio Tacchetto, quest’ultimo peraltro fra i clienti più assidui di via Bonaventura da Peraga. Al Consorzio gli agricoltori e i cittadini si rivolgono per mille esigenze: dal reperimento di sementi e concimi, legna da ardere, piante e diserbanti, alla possibilità di conferire grano e granoturco alla raccolta di prodotti di stagione. E vi si trovano persone competenti e formate, esperte per i consigli in agricoltura, che non si limitano alla vendita di prodotti. Chiusa Peraga bisognerà rivolgersi alle sedi più vicine, Borgoricco o Dolo. I due dipendenti verranno ricollocati. «Come amministratori disapproviamo la chiusura» dichiara Marangon, «il Consorzio non è un semplice esercizio commerciale ma ha risvolti sociali». Rincara la dose Tacchetto: «Non entro nel merito delle logiche aziendali, ma ritengo che sia grave chiudere un servizio utilissimo, e lo sarebbe ancor più se la ragione fosse una speculazione urbanistica». C’è anche un problema di salvaguardia del territorio. «Il Consorzio è a pochi metri dal Castello dei Da Peraga, un’area molto delicata», spiega Marangon, «la nostra intenzione è di valorizzare l’intera zona e, se qualcuno pensa di fare un progetto di urbanizzazione perché c’è una struttura commerciale da riqualificare o perché gli strumenti che lo permettono ci sono, si sbaglia. L’eventuale riqualificazione di quell’area dev’essere fatta in sinergia con l’amministrazione pubblica tenendo conto di idee già esplicitate che non possono essere di un mero aspetto commerciale». Da sindaco, infatti, Tacchetto aveva fatto dei passi per arrivare a una soluzione che prevedeva la riqualificazione delle aree centrali di Peraga con l’estensione del Piano Particolareggiato della piazza fino all’area del Consorzio e lo spostamento dello stesso in una zona più adeguata logisticamente mantenendo il servizio. L’improvvisa decisione di chiudere definitivamente senza che ci sia stata la sensibilità di coinvolgere la parte che amministra disturba. «Nella formazione del Pat Peraga è individuata come area di pregio», conclude il sindaco, «potremmo anche pensare a una soluzione come quella tra Quinto e Badoere, dove una struttura di carattere consortile è diventata parco naturalistico».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova