Consorzio Venezia Nuova: tecnicamente non possibile il sollevamento parziale delle paratoie

Le polemiche sul mancato completamento del Mose, le autorità precisano: al momento impianti definitivi solo su due bocche, quelle di Lido Treporti e di Chioggia
Le dighe mobili alla bocca di porto del Lido
Le dighe mobili alla bocca di porto del Lido

VENEZIA. «Non è tecnicamente possibile» alle condizioni attuali il sollevamento, anche parziale in momenti di emergenza, del sistema Mose. Lo riferiscono fonti del Consorzio Venezia Nuova. L'ipotesi era stata avanzata tempo fa dall'ex provveditore alle Opere pubbliche, ma non rientra nei compiti istituzionali del consorzio commissariato, incaricato di mantenere la legalità e di completare l'opera ingegneristica.

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Al momento, le bocche dotate di impianti definitivi per il sollevamento sono due, quella di Lido Treporti e quella di Chioggia. L'unica possibilità risiederebbe in un ordine impartito da un'autorità pubblica preposta, e comunque - ribadisce il Cvn - il sollevamento di una parte delle dighe non "salva" la laguna da un'acqua alta eccezionale. 

L'Italia e Venezia stanno «vivendo ore drammatiche» e «questo è il momento di stare vicino ai veneti, ma non possiamo far finta di non vedere che qualcuno ha delle colpe e chi ce le ha deve pagare. Non possono essere sempre i cittadini a pagare il conto degli errori politici». Così il leader del M5s Luigi Di Maio che continua: opere come il Mose sono «nate vecchie e infarcite di tangenti e corruzione» ma «ora, benché non sia la migliore soluzione possibile, va terminata al più presto per proteggere Venezia subito».

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