Coppia lesbo, due figli e un padre: normalità Usa

«I ragazzi stanno bene», l'universo gay raccontato con ironia
Una scena de «I ragazzi stanno bene», con Annette Bening, Julianne Moore e Mark Ruffalo
Una scena de «I ragazzi stanno bene», con Annette Bening, Julianne Moore e Mark Ruffalo
 
VENEZIA
«I ragazzi stanno bene» è la storia di una coppia lesbica con due figli adolescenti concepiti grazie all'inseminazione artificiale, che deve fare i conti con il padre biologico dei ragazzi. In Italia sarebbe un film di fantascienza, negli Usa il nuovo lungometraggio di Lisa Cholodenko è solo lo specchio di una realtà molto variegata, ma non per questo fuori legge. Perché in California, dove è ambientata la vicenda delle due «moms"- Nic e Jules (interpretate da Annette Bening e Julianne Moore) - il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato legalizzato.  E questo, anche se la pronuncia di incostituzionalità della «Proposition 8», che vietava le unioni omosessuali, è stata di recente appellata e approderà, molto probabilmente, davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti.  «I ragazzi stanno bene» non parla di questo, né si propone un'analisi storico sociale del fenomeno dei matrimoni gay. Anzi, la forza del film sta proprio nella capacità di raccontare, nel modo più tradizionale possibile, una realtà non convenzionale, dando per scontato che il concetto di famiglia può essere declinato in modi differenti o, per dirla con le parole della Corte distrettuale, che «non esiste base razionale per vietare a gay e lesbiche di sposarsi.  «Nessuno ha dimostrato che vi sia una qualsiasi ragione degna di definirsi tale, per impedire a due persone di sposarsi anche se sono due uomini o due donne». Così il giudice Vaughn R. Walker il 4 agosto 2010 nella causa intentata da una coppia omosessuale contro lo Stato della California in persona - scherzo del destino - del governatore/ex attore Arnold Schwarzenegger.  Nel film della Cholodenko, applauditissimo al Sundance, presentato a Roma fuori concorso, insignito di 2 due Golden Globes (miglior film e miglior attrice) e di 4 candidature agli Oscar, la quotidianità è del tutto analoga a quella di una famiglia etero, con Annette Bening nel ruolo dell'uomo di casa che porta a casa la pagnotta e Julianne Moore in quello della moglie che vede i figli crescere e vorrebbe aspirare a qualcosa di più del suo essere casalinga.  Le loro piccole frustrazioni sono destinate ad esplodere e a ritrovare un nuovo equilibrio con l'ingresso in famiglia di Paul (Mark Ruffalo), padre biologico di Joni e Laser (i due figli della coppia lesbica) che farà da detonatore delle crisi personali di ognuno.  Insomma, una storia universale, manifesto della famiglia in senso lato, che diverte grazie soprattutto alla verve brillante delle sue protagoniste, ad una sceneggiatura fulminante (strepitosa la sequenza di Nic e Jules che, per ritrovare il desiderio sessuale, si guardano un film porno-gay) e, soprattutto, grazie alla sua capacità di sovvertire, senza polemica né volgarità, concetti arbitrari come diversità e normalità sotto la lente di ingrandimento dell'ironia.
Padova: Astra; Cinecity (Limena) Treviso: Edera; Cinecity (Silea) Venezia: Giorgione; Dante, Uci Cinemas (Mestre); Uci Cinemas (Marcon).

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