Coronavirus, il fratello della prima vittima: "Adriano non aveva patologie pregresse"

Chi era il pensionato di 77 anni di Vo' Euganeo ucciso dall'infezione. Tutti i suoi familiari contagiati, compresa la figlia Vanessa, ex sindaca del paese

PADOVA. «L’hanno ricoverato domenica 16 febbraio, il giorno del suo settantasettesimo compleanno. Sembrava una broncopolmonite». Fiorenzo Trevisan cammina in precario equilibrio tra il dolore per il fratello morto e il sollievo di ogni sopravvissuto. Perché il paese è piccolo, i luoghi d’incontro sono pochi, e quindi le probabilità di finire in quel diabolico elenco sono molto alte. Questo è stato il destino di quasi tutti i parenti più prossimi di Adriano Trevisan, il primo morto in Italia di coronavirus. Moglie, figlia e nipoti sono stati tutti contagiati. E lo stesso vale per i parenti di Renato T., 67 anni, agricoltore, anch’egli con la passione del bar e delle carte.

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IL PROFILO SANITARIO

«Mio fratello era assolutamente sano, non aveva patologie pregresse» spiega Fiorenzo. «Era un po’ sovrappeso ma niente di più. Qualche tempo fa era riuscito a perdere una decina di chili ma poi li aveva recuperati tutti. Recentemente aveva avuto anche un piccolo problema al piede, si era operato in Ortopedia». Operazione fatta all’ospedale di Abano, dove ieri sono stati sottoposti a tampone (in via precauzionale) medici e infermieri che l’avevano avuto in cura. Andando ancora più indietro, circa quattro mesi fa, c’è anche un’operazione agli occhi per la cataratta.

CHI ERA ADRIANO

«Casa-bar e bar-casa. Questi erano gli unici tragitti che faceva Adriano» ricorda il fratello. «Era stanziale. Nel 1974 aveva messo su una piccola impresa edile e con quella è riuscito a tirar su una famiglia con tre figli. A sessant’anni ha salutato tutti e se n’è andato in pensione».

Monselice (PD), 22 Febbraio 2020. Caso Coronavirus a Monselice, il giorno dopo. Nella foto:
Monselice (PD), 22 Febbraio 2020. Caso Coronavirus a Monselice, il giorno dopo. Nella foto:


Adriano Trevisan abitava a circa due chilometri dai due bar nel centro del paese: un tragitto che si poteva fare benissimo a piedi ma lui, per via del problema al piede, preferiva sempre muoversi in macchina. La mattina il caffè al bar, poi quattro chiacchiere con gli amici, fino all’ora dell’aperitivo pre-pranzo. Nel pomeriggio le partite a carte, sempre in bar. E a volte anche la sera. In paese era un volto noto il suo, soprattutto da quando, di punto in bianco, era diventato il “papà della sindaca”. La figlia Vanessa, infatti, era stata eletta primo cittadino nella precedente tornata elettorale. Vivevano tutti assieme, in una specie di bifamiliare: Adriano e la moglie in un appartamento, Vanessa e i figli nell’altro.

MORSEGO-FOTOPIRAN-V0'-CORONAVIRUS
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Una famiglia già sconvolta dal lutto per la perdita del marito di lei, Roberto Osiliero, morto di tumore dopo 18 anni di matrimonio.

LA FAMIGLIA

«E adesso questa nuova tegola, con il contagio esteso a tutti i membri della famiglia» ragiona Fiorenzo Trevisan. «Preghiamo per loro, perché se la cavino, preghiamo per tutti noi, perché il contagio si fermi e perché venga individuata la fonte». —


 

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