Costa tiene la bocca chiusa
Dal gip si è avvalso della facoltà di non rispondere

GIUDICE. Mariella Fino
PADOVA.
«Mi avvalgo della facoltà di non rispondere». Due parole da parte del trentottenne Alessandro Costa (difeso dall'avvocato vicentino Paolo Mele senior) e in pochissimi minuti, il verbale dell'interrogatorio è stato aperto e richiuso. E l'indagato ha fatto rientro nella casa circondariale di Padova dove è detenuto da venerdì scorso. Così ieri, davanti al gip Mariella Fino, si è svolta l'udienza di convalida dell'arresto - per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione - nei confronti di Costa, ex assessore alla Sicurezza per conto della Lega (ora è consigliere comunale sospeso dal partito per questa vicenda) a Barbarano Vicentino nonché vigile urbano a Noventa Vicentina. Insomma un dipendente pubblico che viaggiava in Porsche Cayenne perché la sua attività «parallela» - la gestione di una serie di siti per prostitute unita all'organizzazione di festini hard a pagamento e a quella di fotografo a luci rosse (predisponeva i book delle «professioniste») - gli fruttava non poco. Migliaia di euro ai quali non ha voluto rinunciare nemmeno dopo lo scorso agosto, quando aveva saputo di essere finito sotto inchiesta. Con lui sono indagati in stato di libertà Michele Dalla Valle di Montecchio Maggiore, Nicola Guidolin di Castello di Godego e Renato Cavallin di Vedelago, i tre «aiutanti» che procacciavano le lucciole a pagamento e riscuotevano i soldi. Intanto le indagini vanno avanti anche per individuare le ville sui colli Euganei dove si svolgevano feste con la formula della gang bang, orge dove una «escort» incontrava sette uomini (oppure 2 escort con nove). Ovviamente al prezzo di 100 euro a partecipante per un incasso complessivo di 700 euro che andava all'«intrattenitrice».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video