Crocefisso, edilizia sociale all’ex scuola missionaria

CROCEFISSO. È iniziata la “rivoluzione” del Crocefisso: al via il cantiere per la rigenerazione urbana in chiave sociale in via del Commissario. Là dove c’era il complesso dell'ex scuola missionaria dei sacerdoti del Sacro Cuore (Dehoniani, in via del Commissario 42), sorgerà “QuiPadova”: 47.938 metri cubi tra vecchio e nuovo (su un’area edificabile di 90 mila mc, dunque c’è una rinuncia a costruire di 42 mila mc) per 92 residenze in social housing, laboratori, spazi per il rione e per la città. Un’operazione dal valore finale di 13 milioni 910 mila euro che il Fondo Veneto Casa si è impegnato a pagare con l'acquisto dell’immobile ultimato. I costi della ristrutturazione, invece, sono a carico della Cooperativa sociale Città So.la.re per circa 2 milioni e mezzo. Termine dei lavori previsto nel 2018 dopo 23 mesi di cantiere. Lo studio di architettura che sta ridisegnando via del Commissario è Archipolis di Antonio Venturato e Pietro Regazzo. Dietro le quinte di questo progetto avveniristico e visionario c'è Maurizio Trabuio, il sognatore di fatti che ha dato vita a Casa colori# nel 1993.
Da allora non si è mai fermato e, qualche anno fa, ha cominciato a pensare a “Qui Padova”, un laboratorio straordinario di realtà che condividono uno spazio, a volte in co-working. E che è pronto ad un’ulteriore fermento: lo scorso novembre ha preso il via il cantiere di un ambizioso progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana pensato e realizzato dalla Cooperativa Città So.la.re. e dal Fondo Veneto Casa, sottoscritto da Gruppo Cassa depositi e prestiti (attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare), Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo, Regione Veneto, Banca Intesa e Fondazione Venezia e gestito da Investire Sgr Spa. QuiPadova mira a costruire un polo multifunzionale al servizio delle persone e della città, a cominciare dalle case a canone concordato con una fetta garantita per le famiglie con disagio abitativo o persone segnalate dai servizi sociali di via del Carmine. Non basta. Il progetto prevede anche spazi dedicati alla ricettività e allo spettacolo e servizi come ristorazione, bar, palestra, campi e strutture sportive, orti sociali, ludoteca. «Nei prossimi 23 mesi assisteremo ad una metamorfosi», annuncia Trabuio, oggi presidente della cooperativa Città So.la.re., «da una struttura tradizionalmente chiusa, come quella di un convento, ad una casa che si apre al pubblico e ai cittadini per offrire nuovi servizi. Si tratta di una rigenerazione urbana che qualifica il cittadino e la città in cui vive. Sento che abbiamo introdotto un enzima che è riuscito a invertire la tendenza: da luogo chiuso a luogo aperto ai bisogni delle persone e questo mi rende orgoglioso del lavoro fatto negli ultimi anni, assieme al Fondo Veneto Casa e a tutti gli attori coinvolti, perché questo processo si innescasse». Il Fondo, nato per rispondere alla crescente emergenza abitativa di famiglie e persone in situazione di disagio economico e sociale, stimolandone l’autonomia e l'integrazione, opera in Veneto dove ha realizzato ad oggi 7 progetti per complessivi 345 alloggi sociali.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova