Curare gli adolescenti come i bimbi: speranze contro il rabdomiosarcoma

PADOVA. Il rabdomiosarcoma è un tumore molto aggressivo che deriva da cellule muscolari alterate, tipico dell'età pediatrica. Anche gli adolescenti e i giovani adulti possono sviluppare un rabdomiosarcoma. Una ricerca condotta dal dr. Gianni Bisogno e dal prof. Modesto Carli, della clinica di Oncoematologia Pediatrica dell'Azienda Ospedaliera di Padova, diretta dal prof. Giuseppe Basso, dimostra ora che negli adolescenti da un lato la diagnosi avviene più tardi e spesso i tumori sono più diffusi, dall'altro che le possibilità di guarigione sono maggiori quando vengono trattati secondo gli stessi protocolli di cura multidisciplinari applicati ai pazienti più piccoli.
Gli studi condotti nel passato hanno dimostrato che, purtroppo, le possibilità di guarigione sono inferiori nei pazienti più grandi rispetto a quanto attualmente si ottiene nei bambini. Nel corso degli anni gli oncologi pediatrici hanno sviluppato protocolli di cura molto efficaci, che attualmente permettono di guarire quasi il 70% dei bambini che si ammalano. Questi protocolli, che devono essere utilizzati solo in centri con esperienza nel campo, prevedono l'uso di diversi tipo di chemioterapia, chirurgia e radioterapia modulati in base alle caratteristiche della malattia. Lo studio evidenzia anche un altro aspetto: in Italia su quattro adolescenti affetti da rabdomiosarcoma, solo uno viene attualmente incluso in questi protocolli. La situazione appare in lento miglioramento grazie all'impegno dei centri di Oncologia pediatrica italiana e la collaborazione di alcuni centri di Oncologia dell'adulto (tra cui lo Iov di Padova), ma ancora troppo spesso gli adolescenti con tumore si trovano in una situazione di svantaggio, non appartenendo più al mondo dei bambini e non ancora a quello degli adulti. Lo studio, pubblicato sulla rivista «Cancer», è stato finanziato dalla Fondazione Città della Speranza.
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