Da inno per la Lega alla legalizzazione

CITTADELLA. Dalla Lega all’inno per la legalizzazione delle droghe leggere, marijuana in testa: cambia verso la cabina elettrica lungo la Valsugana (nella foto), al confine tra Cittadella e San...

CITTADELLA. Dalla Lega all’inno per la legalizzazione delle droghe leggere, marijuana in testa: cambia verso la cabina elettrica lungo la Valsugana (nella foto), al confine tra Cittadella e San Giorgio in Bosco, da anni al centro di un conflitto tra sostenitori del Carroccio ed esponenti assortiti di un pensiero alternativo, con freccia a sinistra.

Da tempo, oramai, campeggiava senza repliche la scritta a caratteri cubitali “W Lega”: lo spot artigianale impresso sul muro della cabina era rimasto senza suscitare reazioni, simbolo del pensiero dominante in zona. Ma la scorsa notte una squadra di ignoti ha percorso il campo e ha raggiunto il manufatto aggiungendo poche lettere a “Lega”, ma sufficienti a stravolgere il significato: “W Legalize”, ovvero viva la legalizzazione della cannabis. Il dibattito si è accesso da qualche tempo, dopo la presentazione della proposta di legge alla Camera, incrociando pure i placet, tra gli altri, di Roberto Saviano e del capo dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone.

Per rendere ancora più esplicito il loro messaggio, gli artisti armati di spray rosso hanno disegnato una foglia di “maria”. Lo scontro sulla cabina dura da anni: a una scritta a caratteri cubitali, “Lega”, è stato risposto con un “Lega ladrona”, ai tempi dello scandalo diamanti, Belsito e Trota; in epoca salviniana il “ladrona” è stato cancellato dai militanti notturni del Carroccio. In una fase è stato pure stabilito una sorta di armistizio, con la facciata della cabina completamente tinta di bianco. Ma la tregua di neutralità è durata poco, la sfida politica si è riacceso e durante qualche tornata elettorale, ecco di nuovo la spinta alla Lega, che ha ricevuto una pronta risposta: “Facciamo l'amore, non le ruspe”. Alla fine i celoduristi hanno vinto il braccio di ferro, ancora “W Lega”. Fino all’altra notte. (s.b.)

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