«Da lassù zia Francesca continua a volerci bene»

Lettera d’addio dei nipotini alla giovane morta nell’incidente in corso Australia Grande commozione in chiesa a Noventa gremita di amici e i volontari dell’Enpa
Di Patrizia Rossetti
TAFFARELLI FUNERALE CALLEGARO NOVENTA
TAFFARELLI FUNERALE CALLEGARO NOVENTA

NOVENTA PADOVANA. «Cara zia, abbiamo pianto tanto da quando chi hanno detto che sei andata in Paradiso. Però sappiamo che da lassù continui a volerci bene, e nessuno prenderà il tuo posto nel nostro cuore». Hanno voluto scrivere una toccante lettera di addio che ha racchiuso in sè il significato di tutta la cerimonia funebre, i tre nipotini di Francesca Callegaro, la giovane originaria di Saonara morta sabato notte in un incidente stradale avvenuto in corso Australia. I funerali di Francesca sono stati celebrati ieri mattina nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo, a Noventa Padovana, dove la giovane aveva abitato per sei anni. All’arrivo del feretro, coperto da un grande cuscino di rose bianche, la chiesa era già gremita di persone, in gran parte giovani; tra di loro anche i volontari dell’Ente nazionale protezione animali, associazione per la quale Francesca militava con passione, e i ragazzi dei locali Cohiba e Nacht di Noventa, dove amava trascorrere qualche ora di relax assieme ai suoi coetanei.

Al momento dell’omelia il parroco don Raffaele Marcolongo, che ha concelebrato assieme a don Giancarlo Zamengo di Sant’Antonino all’Arcella, ha rivolto parole di conforto ai familiari più stretti della sfortunata ragazza: la madre Umbertina Agostini e la sorella maggiore Maela, assieme al marito Giuliano. Visibilmente annientate dal dolore, le due donne sono entrate in chiesa sorrette dalle braccia di parenti e amici. «Non è questa la celebrazione che avremmo voluto per Francesca», ha detto tra l’altro il parroco. «Ma lei non ci è stata tolta, sebbene non la vediamo più. Continua a vivere accanto a noi ma in un’altra dimensione, vicina al Signore». Don Zamengo invece ha chiesto alla giovane di intercedere presso Dio per la guarigione dei due ragazzi rimasti feriti nello stesso incidente che le è costato la vita: Simone Marchetto, 28 anni, di Sant’Angelo di Piove (la cui madre era presente al funerale dove è stata colta da malore), e Angela Baldon, 27 anni, anch’essa di Noventa Padovana. Grande la commozione al momento dei messaggi rivolti dagli amici, che l’hanno salutata tra i singhiozzi, con la frase della canzone “Sally” di Vasco Rossi, artista che Francesca prediligeva: “La vita è un brivido che vola via”. La salma è stata infine tumulata nel cimitero di Ponte di Brenta, dove è sepolto il padre di Francesca, Gustavo, scomparso prematuramente nel 1984, quando la figlia più piccola aveva solo due anni.

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