Dall’Appiani ai lucchetti: luoghi, suggestioni, storie

PADOVA. Anche noi, in redazione, ci siamo fatti questa domanda: c’è una cosa che assolutamente va fatta a Padova almeno una volta? Una cosa che ci piacerebbe far fare ad un amico che viene da una città lontana a trovarci, per esempio? Ed ecco cosa ci è venuto in mente...
Lo stadio Appiani.
Ci hanno giocato i panzer di Rocco; oggi vedi pezzetti di tribuna, ma se ci entri ti sembra di respirare la Padova degli anni Cinquanta, quando c’erano i cartelloni pubblicitari del Cynar e della Valsport, arrivavano il Milan e la Juve, c’era la Fossa dei Leoni e guardavi le partite buttando l’occhio sulle cupole del Santo.
(Leandro Barsotti)
Portare un fiore alla coppia gay del '500.
Ai tempi di Obama, Hollande e Lady Gaga è più facile, ma essere una coppia omosessuale nel '500 non doveva essere proprio una passeggiata. Eppure Gabriele Falloppio (anatomista, lo scopritore delle "tube") e Melchiorre Guilandino (rettore dell'Orto Botanico) vissero insieme e si amarono perdutamente. Sono sepolti insieme nel chiostro della Magnolia al Santo: è bello ogni tanto portare un fiore a questi pionieri della libertà.
(Claudio Malfitano)
Cercare una chiesetta medievale e trovare Tir.
Può capitare di trovarsi una sera in zona industriale a cercare la chiesetta di San Clemente. Edificio sconsacrato, decisamente suggestivo, utilizzato per spettacoli teatrali e concerti. Poco lontano, subito dopo il curatissimo sagrato e il prato inglese perfettamente tagliato, si trovano i camionisti turchi, in attesa. E si sente buon profumo di kebab.
(Alberta Pierobon)
Shakespeare in via Accademia.
La targa è lì, da sempre. Sulla testa di chi passa, esce dal Liviano, entra in aula studio, va verso il Verdi. «Per il grande desiderio che avevo di vedere / la bella Padova, culla delle arti sono arrivato...». Il bardo, atto I scena 1. Gli angloamericani, spesso, conoscono la città grazie alla “Bisbetica domata”.
(Ernesto Milanesi)
Un bacio sul ponticello tra le riviere.
I primi lucchetti dell’amore in salsa padovana, sull’onda del libro Ho voglia di te di Federico Moccia, sono comparsi sul ponticello di ferro tra riviera Mussato e riviera San Benedetto. Un bacio o un abbraccio con vista Specola, forse, sono emozioni da provare nella città.
(Enrico Ferro)
Un giro per via Anelli: per non ripetere l’errore.
È stato per anni un “buco nero”. Nato come residenza per studenti, il Complesso Serenissima è diventato con il tempo una specie di vaso di Pandora: prostituzione, spaccio, violenza, rabbia. Lo sgombero definitivo di via Anelli è stato un successo per l’amministrazione comunale sul fronte dell’integrazione. Ma passeggiare per quella strada il cui nome è ormai famoso in tutti il mondo (così come quel muro... che non c’è)può aiutare a comprendere gli errori da non ripetere mai più. Errori conseguenze dell’ indifferenza, della speculazione, della stupidità.
(Paolo Baron)
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