Davanti allo Iov 31 nuovi posti auto «Park selvaggio ora tolleranza zero»

Trentuno nuovi posti auto per risolvere il caos parcheggi in via Gattamelata. E, per garantire una maggiore sicurezza per i ciclisti, è stata anche realizzata una corsia riservata alle bici in attesa della pista vera e propria che sarà spostata nel vallo a ridosso delle mura. «Grazie alla nuova normativa sulle bike lane abbiamo potuto ricavare i posti auto», ha spiegato Andrea Ragona, assessore alla Mobilità e Viabilità, è un primo passo per mettere un po’di ordine alla situazione e non ci sarà più quella tolleranza che c’è stata fino ad oggi per chi parcheggiava per recarsi in ospedale». «Questi posti sono oro colato», ha aggiunto il vicesindaco Andrea Micalizzi, «abbiamo dato rapidamente una risposta alle istanze di una zona che era caratterizzata dalla sosta selvaggia».
i parcheggi
Dentro all’area dell’Istituto oncologico, tutto lo spazio disponibile era stato destinato agli stalli per le auto. Il parco era anche sottoposto a vincolo di tutela e non c’erano altre aree interne da poter dedicare ai parcheggi. Il problema si è quindi sempre riversato all’esterno: il vicino Silos – a pagamento – si riempie ogni mattina all’alba e così pure via Gattamelata dalla mattina presto e fino al pomeriggio inoltrato è sempre occupata da auto in sosta lungo tutta la pista ciclabile. E chi trova posto lì, pur in divieto di sosta, può ritenersi fortunato, perché le alternative sono molto più lontane. Come lo sembravano essere le soluzioni. Almeno fino a ieri con l’arrivo di trentuno posti auto nuovi di zecca che costeranno per la fase di avvio 1 euro e dieci centesimi. «Dopo questo intervento non tollereremo più il parcheggio selvaggio sia via Gattamelata che in via Giustiniani», ha aggiunto l’assessore Aragona, «in un paio di settimane saranno a pagamento e costeranno un euro e dieci all’ora. E per rispetto di tutti gli altri cittadini che pagano non ci saranno deroghe». E così, di fronte allo Iov, non si vedrà più la lunga fila di auto che stazionava parcheggiata metà sul marciapiede e metà sulla pista ciclabile. In più verranno posizionati anche alcuni divisori per impedire che chi esce dallo Iov possa svoltare a sinistra. Il tratto di strada diventato tristemente noto tre anni e mezzo fa perché costò la vita all’immobiliarista 71enne Cesare Tiveron e che ha fatto finire sotto inchiesta per depistaggio e altri reati il professor Massimo Montisci, già direttore dell’Unità operativa complessa di Tossicologia e Medicina legale. Una vicenda che aveva fatto discutere aprendo anche il dibattito sulla viabilità.
la ciclabile
Si tratta comunque di un primo passo di un intervento più complesso che coinvolgerà il sistema delle piste ciclabili. La corsia che da oggi corre a fianco dei 31 posti auto infatti non è definitiva perché l’obiettivo è quello di creare una vera e propria pista ciclabile nel vallo a fianco per farla arrivare fino alla rotonda di via Ariosto. L’obiettivo è ovviamente quello di mettere in sicurezza la viabilità per i ciclisti in un’area densamente trafficata come quella della zona ospedale. «Riteniamo che questo intervenga», hanno spiegato Micalizzi e Ragona, «permetta ai padovani di poter andare allo Iov con maggiore facilità senza finalmente creare problemi al traffico». —
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