“Decentrati” i corsi per stranieri e le iscrizioni colano a picco

Il Centro provinciale di educazione per gli adulti è stato trasferito da Cittadella a Santa Croce Bigolina La frazione non è servita dai mezzi pubblici. Pantano (Cgil): «Così il Comune ostacola l’integrazione»
Di Felice Paduano
Foto Ferrari per Poletto, le scuole di Santa Croce Bigolina di Cittadella
Foto Ferrari per Poletto, le scuole di Santa Croce Bigolina di Cittadella

CITTADELLA. Sta suscitando una valanga di polemiche il trasferimento della sede cittadellese del Cpa (Centro provinciale per l’educazione degli adulti) dalla scuola media “Luigi Pierobon”, che si trova nel centralissimo Borgo Treviso, a pochi metri dall’autostazione delle corriere, alla ex scuola elementare statale di Santa Croce Bigolina, distante dal centro della città murata cinque chilometri e mezzo. I primi a essere arrabbiati sono, naturalmente, gli stranieri iscritti al Cpa dell’Alta visto che la frazione di Santa Croce Bigolina non è servita dai mezzi pubblici, né dalle corriere di BusItalia, né da quelle dell’ex Ftv e della Mom. La fermata più vicina è quella di Fontaniva, che dista circa tre chilometri. Per gli stranieri iscritti al Cpa (ex Cpt) si tratta di una scelta “scellerata” dal momento che la frequenza dei corsi di italiano, organizzati anche in collaborazione con la Prefettura e con la Regione, è condizione essenziale per ottenere il permesso di soggiorno. Tra chi protesta ci sono anche i migranti, che, provenienti da Bagnoli di Sopra, attualmente sono ospitati in un albergo di San Pietro in Gu. Anche loro hanno chiesto di frequentare il Cpa di Santa Croce, ma si sono messi in stand by perché avrebbero pesanti difficoltà per raggiungere, quasi ogni giorno, la frazione a nordest di Cittadella.

Sono esattamente tre i corsi serali che si tengono nella nuova sede del Centro, nelle aule dell’ex scuola primaria. Corsi di Alfabetizzazione (dalle 20 alle 22 in alcuni giorni della settimana), Terza Media (dalle 19 alle 22 di tutti i giorni) e quelli definiti B1- Italiano avanzato, che vengono svolti ogni venerdì dalle 18 in poi.

A tutt’oggi gli iscritti sono solo venti, molti meno rispetto al passato, perché in tanti hanno già deciso di non frequentare dal momento che si trovano impossibilitati a raggiungere Santa Croce Bigolina. Alcuni si fanno accompagnare da amici o da familiari in automobile. Altri, invece, si arrangiano come possono. Un immigrato, ad esempio, va a scuola di italiano in bicicletta. Una vita scolastica da pendolare sulle due ruote con andata e ritorno da Tombolo.

Sono decisamente contrari alla scelta di spostare la sede del Cpa da Cittadella centro a Santa Croce Bigolina sia i sindacati del mondo della scuola sia le associazioni che lavorano a stretto contatto con gli immigrati. «Nei prossimi giorni cercherò di approfondire la vicenda» osserva Antonio Pantano, segretario provinciale della Flc-Cgil, «ma la cosa mi sembra veramente molto grave. A quanto mi hanno riferito i colleghi, la responsabilità sarebbe anche del Comune di Cittadella, che, anche in questa specifica situazione, invece di favorire l’integrazione degli immigrati sul territorio, non avrebbe fatto niente per mantenere la sede nel centro di Cittadella».

Per il momento le critiche del sindacato e in particolare della Cgil si limitano a queste considerazioni, ma sembra che il processo decisionale di spostare la scuola per gli stranieri dalla “Pierobon” a Santa Croce Bigolina sia cominciato l’anno scorso, nel momento in cui alcuni genitori della scuola media di Cittadella si sono rivolti al sindaco, lamentando la “difficile” convivenza che ci sarebbe stata tra gli alunni dell’Istituto Comprensivo e gli immigrati, che frequentavano i corsi loro dedicati.

Circostanza quantomeno strana, visto che i corsi per adulti si svolgono in orario serale, quando i bambini non sono a scuola.

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