Delitto Piras, testimoniarono il falso per salvare i killer

ABANO TERME. Hanno testimoniato il falso per salvare i killer del gioielliere Gianfranco Piras, ucciso con tre colpi di kalashnikov il pomeriggio del 19 luglio 2005 durante una rapina nel suo negozio...

ABANO TERME. Hanno testimoniato il falso per salvare i killer del gioielliere Gianfranco Piras, ucciso con tre colpi di kalashnikov il pomeriggio del 19 luglio 2005 durante una rapina nel suo negozio nel centro di Abano. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di uno dei tre falsi testimoni e le condanne loro inflitte sono ormai passate in giudicato e diventate definitive. Nei confronti di Bruno Cainero, 45 anni di Piove di Sacco, Flavio Bozzolan, 50 anni di Legnaro, e Valentin Rusti, 33 anni, romeno, confermata la pena di due anni di reclusione inflitta dal gup padovano nell’ambito di un giudizio abbreviato in primo grado. E confermata la provvisionale (l’anticipo sul risarcimento) a favore delle due figlie della vittima ( 25 mila euro a testa) che dovranno pagare in solido i tre imputati, mentre la quantificazione del ristoro è stata demandata in un separato procedimento davanti al giudice civile. Le figlie di Piras si erano costituite parte civile tutelate dall’avvocato Luigino Martellato. Nel corso del processo i tre avevano raccontato che tra il 18 e il 19 luglio (nelle ore del colpo) stavano lavorando in un cantiere con Fabrizio Panizzolo di Campolongo Maggiore e Fabiano Meneghetti di Bovolenta, condannati per la rapina finita nel sangue.(cri.gen.)

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