Deroga alle norme sui prodotti veneti, cioccolateria nel “punto” di Bitonci
Via libera all’apertura di Rizzati anche senza il 60% di prodotti veneti. Ok anche a frutta brasiliana in piazza dei Signori e al negozio di birre in Ghetto

PADOVA. Tenerina o Pampapato, tipici dolci ferraresi; crema spalmabile ai pistacchi di Sicilia; limone di Sorrento candito; cremino alla nocciola piemontese. Non avrà per nulla il 60% di prodotti veneti l’«atelier del cioccolato» che prenderà il posto, in piazza delle Erbe, del punto elettorale di Massimo Bitonci.

L'ex punto elettorale di Massimo Bitonci in piazza Erbe
È quasi una “nemesi” post-elettorale quella con cui l’assessore al commercio Antonio Bressa ha approvato la deroga al regolamento voluto dall’ex sindaco leghista per le nuove aperture di attività artigianali in centro storico. Regolamento che prevedeva appunto la possibilità di aprire solo a chi metteva in vendita almeno il 60% di prodotti veneti. «È una norma che vogliamo superare. La nostra idea è di trasformarla da un divieto a un incentivo: premiare chi propone prodotti del nostro territorio ma non penalizzare gli altri. Anche perché Padova deve attirare investitori non respingerli», spiega l’assessore che sta, pezzo per pezzo, smontando l’impostazione “protezionistica” elaborata dal suo predecessore, la forzista Eleonora Mosco.
La partita per la modifica del regolamento (che riguarda anche orari di apertura, plateatici e altre norme) si prolungherà per alcune settimane, anche in vista del confronto con le associazioni di categorie. Quindi la giunta, per superare la barriera del 60% dei prodotti veneti, è costretta ad approvare deroghe.
In piazza delle Erbe 48 arriverà dunque la cioccolateria Rizzati, che ha già negozi a Ferrara, Roma, Milano, Rimini e Cortina d’Ampezzo. Ma non solo: al civico 14 di piazza dei Signori è pronto ad aprire il terzo negozio padovano della catena “Ruggi Bubble Tea” che metterà in vendita i prodotti di “Fruteiro do Brasil” con succhi di cajù, maracuja, acerola, mango e papaya. Anche in questo caso non proprio prodotti veneti. Così come per il terzo negozio che potrebbe aprire nelle prossime settimane: in via San Martino e Solferino 22 tornerà la rivendita di birre artigianali di Mauro Toso che per molti anni ha gestito un analogo punto vendita in via Manin. Avrà “bionde” venete ma anche bottiglie da Belgio, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Fuori dal settore alimentare invece il negozio che ha già preso il posto del punto elettorale di Luigi Sposato in piazza Cavour: vende oggetti in vetro di Venini.
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