«Dialogo, empatia e sincerità così l’ho convinto a scendere»

«Sono stato onesto, gli ho fatto capire che la sua azione avrebbe avuto delle conseguenze ma che di me poteva fidarsi». A parlare è Davide Salmaso, quarantunenne padovano e unico negoziatore in forze al Nucleo investigativo dei carabinieri di Padova dal 2016.
È lui l’uomo chiamato a intervenire nelle situazioni più delicate, quando ci sono persone asserragliate, quando qualcuno minaccia il suicidio. Così è stato ieri mattina quando i colleghi del nucleo Radiomobile hanno attivato il protocollo facendolo arrivare in via Callegari con l’arduo e non scontato compito di convincere il diciassettenne a scendere dal tetto del palazzo. «Era scosso e in un profondo stato di disperazione. Ho cercato di entrare in empatia con lui, gli ho chiesto delle sue origini, della famiglia, di come fosse arrivato in Italia» racconta. «Alcuni tasti ho capito di non doverli esasperare, parlava l’italiano abbastanza bene da capire e farsi capire agevolmente. Questo l’ho sottolineato, proprio per dargli la fiducia».
Una frase ha colpito il maresciallo capo: «Mi ha detto di non fidarsi di nessuno, perché nessuno con lui si comporta da uomo: voleva qualcuno che gli desse la sua parola, nel bene o nel male, e questo ho fatto». Nelle quasi due ore di trattativa l’empatia è la chiave per penetrare la corazza della persona in difficoltà, ma la guardia del negoziatore non si abbassa mai: «Seguiamo direttive precise, uso degli stratagemmi per avvicinarmi gradualmente e senza mettermi in pericolo. Quando un intervento finisce per il meglio è sempre un sollievo oltre che una soddisfazione».
In tre anni Salmaso è stato attivato trenta volte, per un terzo delle quali si è arrivati alla negoziazione vera e propria. Tutte sono andate a buon fine. Dopo esperienze in Palestina e Iraq, Salmaso è il negoziatore sia per il padovano che per Rovigo. —
S.D.S.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova