Diciannovenne muore schiacciato in fabbrica

Tragico infortunio a Ceregnano (Rovigo), la vittima abitava a Stanghella
Michele Cavallaro
Michele Cavallaro

STANGHELLA. Un percorso impeccabile per imparare la professione. Solo qualche mese di esperienza. Tanta voglia di imparare. E solamente 19 anni. Michele Cavallaro, vent'anni il prossimo agosto, è morto ieri pomeriggio mentre era al lavoro nei capannoni dell'ex Bassano Grimeca di Ceregnano, nel Rodigino.

Il giovane, che viveva a Stanghella in via Correzzo, è morto praticamente sul colpo, schiacciato da un macchinario che non gli ha lasciato scampo. Cavallaro era dipendente delle 24-7 srl di Ceregnano, realtà che produce piastrelle a marchio Northstone e che trova spazio proprio nel polo ex Bassano Grimeca, complesso di edifici da qualche anno passato sotto il controllo della Tmb di Monselice.

Erano da poco passate 11. Michele era da solo davanti a un grosso macchinario che impila e confeziona le piastrelle. Una sorta di robot manipolatore. È ancora tutto da chiarire, secondo gli inquirenti, ma la fredda dinamica dei fatti dovrebbe essere questa: il braccio del robot si è azionato e ha travolto in qualche maniera il giovane operaio, schiacciandolo contro un blocco di piastrelle già inscatolate. Il ragazzo è stato subito spostato dal macchinario e steso a terra.

Sul posto sono intervenuti i sanitari
Sul posto sono intervenuti i sanitari

I colleghi hanno messo in atto le prime pratiche di soccorso, continuate poi dai sanitari del Suem, ma per il diciannovenne non c’è stato nulla da fare. A Ceregnano sono arrivati carabinieri, tecnici dello Spisal dell'Usl 5 di Rovigo e immediatamente dopo il sostituto procuratore di Rovigo Andrea Girlando, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti. Il corpo di Michele è stato schiacciato all'altezza dello sterno, ma sarà l’autopsia disposta dal magistrato a stabilire le cause del decesso. Il macchinario è stato posto sotto sequestro, mentre la Procura disporrà una consulenza per chiarire la dinamica del terribile infortunio sul lavoro.

Rimane da chiarire come il giovane possa essere rimasto intrappolato dal braccio-robot e come mai il macchinario non abbia attivato alcun sistema di bloccaggio. Gli ispettori dello Spisal, per questo motivo, sono rimasti alla 24-7 srl fino al primo pomeriggi. Michele Cavallaro era stato assunto da pochi mesi nell'azienda 24-7 srl, i cui titolari sono Enzo Rosso e Davide Parpaiola, entrambi padovani. L’azienda è una start up, nata un anno fa circa con l'obiettivo di commercializzare prodotti fabbricati con componenti naturali. Occupa una decina di dipendenti. Sulla questione si sono già espressi i sindacati locali: «Non siamo mai riusciti a entrare dentro i capannoni dell'azienda da un anno a questa parte. È l'ennesima morte sul lavoro, in una provincia in cui si fa sempre più fatica a trovare un impiego», denunciano Mauro Baldi, segretario della Fillea Cgil, e Fulvio Dal Zio, segretario generale della Cgil di Rovigo.

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