Difende lo scooter, picchiato dai ladri il pasticcere dell'Arcella

Lorenzo Chiarotto, titolare della pasticceria "La Crème" di via Tiziano Aspetti è stato colpito con un casco e derubato del portafoglio da due nordafricani
CARRAI - G.M. - Prime fritelle. Lorenzo Chiarotto - CARRAI - G.M. - prime frittelle
CARRAI - G.M. - Prime fritelle. Lorenzo Chiarotto - CARRAI - G.M. - prime frittelle

ARCELLA. Ancora un atto di microcriminalità all’Arcella. Ieri mattina, alle 6.15, il noto pasticciere Lorenzo Chiarotto, contitolare del bar La Crème, in via Tiziano Aspetti 202, è stato malmenato da due malviventi che gli volevano rubare a tutti i costi lo scooter. Un Leonardo Aprilia, che aveva appena parcheggiato in un angolo della limitrofa area di servizio Agip prima di aprire il suo locale-laboratorio assieme ad una dipendente.

Per riuscire a scappare i due malviventi, all’apparenza due, giovanissimi magrebini, non hanno avuto nessun timore a colpire il pasticciere con il casco di un altro motorino, rubandogli anche il portafoglio. Uno dei due stranieri ha scagliato il casco sopra una mano dell’artigiano dolciario. Sul posto è giunta una volante della polizia, ma oramai i due giovani erano già scappati. Gli agenti, per oltre un’ora, hanno passato a setaccio tutte le strade e le piazze limitrofe, ma la loro ricerca è risultata inutile. I due si sono diretti verso piazza Azzurri d’Italia, dove, ieri, tra l’altro, i primi ambulanti erano già arrivati per il tradizionale mercato settimanale di San Carlo, che si tiene, per l’appunto, ogni martedì. I poliziotti hanno anche interrogato alcuni di loro, ma tutti hanno risposto negativamente perché, al novanta per cento, i due balordi hanno proseguito a piedi lungo le numerose stradine che si trovano tra la chiesa di San Carlo Borromeo e via Cardinale Callegari.

Sebbene ferito Lorenzo Chiarotto non è voluto andare a farsi medicare al pronto soccorso dell’ospedale e ha scelto di lavorare per tutta la giornata. «Al di là del triste episodio che mi è capitato personalmente, a questo punto, non posso non constatare che in questo quartiere la qualità della vita di tutti noi residenti e lavoratori sta scadendo sempre di più – sottolinea Chiarotto-. Basta guardarsi intorno ogni giorno».

Molto amaro anche il commento del negoziante Paolo Bertipaglia, vicepresidente del comitato “Arcella, un quartiere, una città”, guidato dal ragioniere Orazio Marcon. «Siamo in piena emergenza - dice il commerciante di articoli di pelletteria -. Aspettiamo interventi adeguati non solo da parte delle forze di polizia, che fanno sempre il loro dovere sino in fondo, ma anche e specialmente da parte dell’amministrazione comunale che per far tornare la normalità in questa parte di città dove un terzo degli abitanti è rappresentato dagli immigrati, dovrebbe varare un master plan, di tipo sociale ed urbanistico, collegato all’ordine pubblico. Non è più possibile vivere in un quartiere dove lo spaccio delle sostanze stupefacenti fa parte, ormai, dell’arredo urbano e dove, sempre più spesso, si verificano minimo due azioni criminose al giorno. Le zone più critiche sono tre: la Prima Arcella, Borgomagno e San Carlo. Perché dobbiamo essere costretti a convivere con il degrado e con la violenza da oltre dieci anni?».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova