Dimezzate le corse degli autobus diretti al nuovo ospedale unico

In vigore da ieri l’orario estivo, niente più viaggi dalle 14 del sabato sino al lunedì mattina Protesta della Cisl, ma la media è di appena due passeggeri e mezzo per ogni corriera da 50 posti
Di Nicola Cesaro
Cesaro, Ag. Zangirolami, 11 Giu 15 Tabella statistica passaggi ospedale di Schiavonia. Ph. Zangirolami
Cesaro, Ag. Zangirolami, 11 Giu 15 Tabella statistica passaggi ospedale di Schiavonia. Ph. Zangirolami

MONSELICE. Petizioni, raccolte di firme, mobilitazioni di sindaci: era servito tutto questo per ottenere, lo scorso novembre, un servizio di autobus dedicato al nuovo ospedale di Schiavonia. Il risultato? Le 44 corse giornaliere (22 da Este e 22 da Monselice) hanno avuto una media di 2,5 passeggeri per corsa. Ed è proprio partendo da questo numero che Busitalia e Provincia non si sono fatte scrupoli a dimezzare, a partire da ieri, le corse verso l’ospedale unico. Un ridimensionamento estivo, certo, che però potrebbe diventare permanente visto lo scarso accesso al servizio da parte della popolazione. Di fatto da ieri le 22 corse giornaliere in partenza sia da Este che da Monselice passano dalla cadenza di ogni mezz’ora a quella oraria, sparendo il sabato dopo le 14 (ne sono confermate 8 fino a quell’ora) per riprendere il lunedì mattina.

La comunicazione ha fatto saltare dalla poltrona i vertici della Cisl Fp di Padova e Rovigo, che hanno chiesto un incontro urgente al direttore generale Giovanni Pavesi e ai sindaci Francesco Lunghi e Giancarlo Piva: «Il taglio delle corse è un’amara sorpresa per gli utenti dell’ospedale e per i 1.600 dipendenti, un quinto dei quali utilizza il mezzo pubblico. Siamo pronti a coinvolgere tutte le istituzioni pubbliche perché sia fatto un passo indietro nella decisione di tagliare le corse verso l’ospedale unico di Schiavonia» spiega il dirigente sindacale Franco Maisto «È una forma di rispetto anche in previsione di un’estate già molto calda, che potrebbe compromettere la salute degli anziani e dei cardiopatici. Con il 10 giugno le scuole avranno pur chiuso i battenti, ma l’ospedale evidentemente non chiude mai».

Enoch Soranzo, presidente della Provincia e a suo tempo primo “sponsor” del servizio di navetta verso l’ospedale, risponde con i numeri alla Cisl: «I dati di accesso al servizio evidenziano una media giornaliera per corsa di 2,5 passeggeri su autobus da 50 posti. Questo vuol dire, in pratica, che alcune corse sono state utilizzate da 5-7 passeggeri (la media più alta è di 9, ndr) e altre da nessun utente, nonostante il grande impegno della Provincia nel pubblicizzare il servizio in tutti i Comuni interessati al nuovo ospedale». Soranzo, che pur si dice disponibile a riconsiderare il calendario delle corse in base a eventuali necessità, ricorda che già a novembre «era stato fatto presente che se i dati relativi all’utenza non fossero stati soddisfacenti si sarebbe dovuto intervenire con una riorganizzazione della tempistica oraria, perché il servizio non avrebbe dovuto rappresentare un aggravio di spesa per l’utenza ma soltanto un vantaggio». Non è stato reso noto il costo effettivo del servizio, ma qualche mese fa la stessa Provincia aveva quantificato una spesa annua di quasi 280 mila euro (1,393 euro al chilometro), dalla quale vanno comunque detratti gli introiti, a quanto pare miseri, dei biglietti.

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