Dipendenti della Serenissima rubavano cibo in ospedale

Operazione degli agenti del posto di polizia: denunciati i due ladri sorpresi all’uscita dal magazzino Dal mese di febbraio facevano sparire ogni genere di prodotti alimentari destinati ai pazienti
Di Simonetta Zanetti

C’era anche una mega confezione di formaggini da 18 scatole, verosimilmente destinata ai piccoli pazienti della pediatria, tra la merce che due dipendenti della Serenissima stavano trafugando dall’ospedale quando sono finiti nella rete degli agenti del posto di polizia in forze alla divisione anticrimine. È finito così, con una denuncia a piede libero, il traffico di cibo destinato ai malati, istituito da un italiano di 40 anni e un brasiliano di 33, che lavoravano per la ditta di ristorazione che serve i malati dell’Azienda ospedaliera.

L’ammanco fisiologico

Un commercio emerso solo qualche giorno fa quando la Serenissima, dopo circa quattro mesi di furti continui - superiori a un ammanco ritenuto “fisiologico” - nel deposito e una prima sommaria indagine di scrematura interna sui potenziali colpevoli, ha deciso di sporgere denuncia. In particolare, la Serenissima nutriva seri sospetti proprio sul brasiliano che, sul suo profilo Facebook è risultato reclamizzare la produzione di cibi tipici del suo paese per banchetti.

Blitz alle 21.45

Per entrare in azione, gli agenti hanno atteso la fine del turno - alle 21.45 - in modo da evitare che l’operazione inceppasse la distribuzione dei pasti ai malati: i due, infatti, erano addetti alla preparazione dei carrelli destinati ai vari reparti. L’altra sera quindi, hanno trovato ad attenderli gli agenti dell’anticrimine in servizio al posto di polizia che da qualche giorno avevano dato l’ufficialità dell’indagine ai sospetti dell’azienda: i due sono stati bloccati mentre uscivano dal deposito con la merce in mano.

Il brasiliano aveva con sé nove pezzi di pollo e uno yogurt, mentre il collega trasportava tre pezzi di pizza, una maxi confezione di panna da cucina e i suddetti formaggini.

Beccati sul fatto, si sono giustificati dicendo che si trattava di merce avanzata o scaduta che, diversamente non solo non sarebbe stata utilizzata per i pazienti, ma sarebbe addirittura finita nella spazzatura.

Perquisizioni domiciliari

Le successive perquisizioni effettuate nelle abitazioni hanno confermato che per nessuno dei due si trattava della prima volta: gli agenti hanno trovato infatti quantità significative di prodotti, integri e lontani dalla scadenza, delle marche utilizzate dalla Serenissima e con lo stesso tipo di porzionatura.

Solo loro?

Resta da capire se i due sottraessero il cibo dai carrelli in partenza per i reparti o se si servissero direttamente dal deposito e, soprattutto, se fossero gli unici due a fare la “spesa” sul posto di lavoro o se, in realtà siano stati solo i più sfortunati.

Comunque sia, la denuncia e l’individuazione di un reato così vile come rubare il cibo agli ammalati, dovrebbe essere sufficiente a far desistere eventuali compagni di merende.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova