Diploma falso, le sequestrano 6.900 euro

“Bidelli furbetti”, nei guai candidata consigliere. Lei si difende: «Maturità regolare, ma il certificato è andato smarrito»



Un diploma di geometra le era valso l’assunzione alla Scuola media Tomaso Albinoni di Selvazzano come collaboratrice scolastica. Tra la documentazione che aveva “pesato” in quell’incarico figurava un diploma di geometra. Che ora pare falso. La protagonista della vicenda è Lucia Fanny Libralon, 64 anni tra pochi giorni. Suo malgrado è finita coinvolta nell’inchiesta dei “Bidelli furbetti” coordinata dal pubblico ministero Silvia Golin. È accusata, assieme ad altri 6 colleghi bidelli di truffa aggravata ai danni dello Stato. Accuse pare abbastanza circostanziate che hanno spinto la procura a chiedere il sequestro (autorizzato) di 6.900 euro dal suo conto corrente in una banca aponense. Una cifra che corrisponderebbe, all’incirca, ai suoi compensi contestati, dall’ottobre del 2018 al giugno del 2019. Il diploma considerato falso sarebbe stato ottenuto dalla donna - in lista nel 2017 nella lista “Obiettivo Abano, Talarico sindaco” - nel 2007 a Salerno, nella scuola “Leon Battista Alberti».

«È andato perso»

«Non faccio parte dei furbetti, il diploma ce l’ho, sono vittima di questa storia» assicura Libralon. Il suo avvocato Maria Elena Sinigaglia (chela difende con il collega Cristiano Dalla Torre) chiarisce in questi termini la questione. «Fino ad ora nessuno ha dimostrato che il diploma della Libralon è falso. La signora ha sostenuto l’esame di Stato da privatista nel 2007, successivamente la scuola di Salerno è stata chiusa. Poi ha cambiato sede. Il certificato di diploma sino ad ora non è stato possibile recuperarlo. Ci stiamo impegnando per farlo e per ricostruire la carriera scolastica della signora che una decina e più di anni era tornata sui libri visto che era in possesso solo della licenza media e voleva conseguire il diploma. Come è riuscita a fare. Successivamente al quale è riuscita a lavorare come impiegata sempre nell’ambiente scolastico. Ora è tornata a lavorare sempre nel settore pubblico. La procura fa bene ad indagare, Libralon è entrata nel vortice dei controlli ed è coinvolta in questo equivoco perchè il diploma è stato perso.

gli altri indagati

Le accuse verso gli altri 6 bidelli padovani sembrano dissolversi, portando ad una richiesta di archiviazione. Difficile ricostruire la loro carriera scolastica e lavorativa. O meglio, per alcuni ci sono nel curriculum diplomi conseguiti da scuole che prima erano parificate, poi non più. Per altri la verifica sui loro precedenti lavorativi era stata fatta grazie alla banca dati dell’Inps. Ma in diversi casi anche se avevano lavorato era emerso che non gli erano stati pagati i contributi. E c’è l’epicentro da cui ha avuto origine l’inchiesta sui falsi titoli scoppiata da mesi: nel Salernitano, a Castel San Giorgio. Qui due scuole fantasma sono state segnalate dall’Ufficio scolastico perché non inserite negli elenchi delle scuole paritarie autorizzate dal Ministero dell’Istruzione. —

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