Discarica abusiva accanto all’argine C’è anche amianto

CODEVIGO. Sacchi di immondizia, calcinacci, frigoriferi, televisori, pezzi di legno, bidoni di latta, pneumatici, vecchie lamiere di copertura. Oltre a un enorme quantitativo di lastre in cemento-amianto, stoccate in un magazzino e in attesa di essere interrate. È una vera e propria discarica abusiva quella scoperta nei giorni scorsi dagli agenti della polizia locale di Arzergrande e Codevigo in una proprietà privata dismessa in via Pietro Damini. Il sito, che ora è finita sotto sequestro, si trova in un’area agricola periferica, incastrata tra l’argine sinistro del fiume Brenta e la strada statale 516 dei Pescatori. Una vecchia abitazione, con un annesso rustico e un lembo di terreno, il tutto circondato da campi coltivati e lontano da sguardi indiscreti. Non abbastanza evidentemente, visto che la scoperta è avvenuta per una segnalazione che informava la polizia locale delle operazioni di scavo di una grossa buca. Quando gli agenti si sono recati sul posto per le verifiche, davanti ai loro occhi si è presentata una situazione incredibile. In tutta la proprietà erano accumulati rifiuti speciali di ogni genere, sintomo di un’attività di raccolta non occasionale ma sistematica e prolungata nel tempo. Con un escavatore si è proceduto quindi a riaprire la buca che nel frattempo era già stata ricoperta. E’ bastato scavare poco: la buca occultava altri rifiuti, tra cui sacchi di immondizia, frigoriferi, televisori, la carcassa di un grosso cane, nonché, fatto ancora più grave, diverse lastre di cemento-amianto. Lo scavo è stato interrotto per evitare che con la pala meccanica si sbriciolassero ulteriormente le lastre di amianto e venisse inquinato ulteriormente il suolo. Ispezionando più accuratamente i rustici i vigili hanno rinvenuto, in un locale chiuso a chiave, un grosso deposito di vecchie lastre di copertura in cemento-amianto, logorate e in parte spezzate. Circa dieci metri cubi di materiale, probabilmente in attesa di essere anch’esso sepolto. Dopo l’intervento dei tecnici dell’Arpav che hanno analizzato i rifiuti, tutta la proprietà è stata sottoposta a sequestro e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. A.D, il proprietario residente a Piove di Sacco, si è dichiarato estraneo ai fatti scaricando tutta la responsabilità su S.B., un artigiano residente a Legnaro ma che di fatto da qualche mese domiciliava nel rustico. Entrambi sono stati denunciati per realizzazione di discarica abusiva e interramento di rifiuti pericolosi. «A breve il Comune di Codevigo», spiega il comandante della polizia locale Maurizio Bellesso, «emetterà un’ordinanza con la quale ordinerà ai privati la bonifica dell’intera area inquinata e lo smaltimento dei rifiuti».
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