Don Tarcisio ha lasciato Santa Giustina

Troppe chiacchiere da parte dei fedeli sull'ospitalità agli stranieri e problemi di salute all’origine della decisione di prendere un anno “di vacanza”
POLETTO.FUNERALE GIULIA SPINELLO SANTA GIUSTINA IN COLLE
POLETTO.FUNERALE GIULIA SPINELLO SANTA GIUSTINA IN COLLE

SANTA GIUSTINA IN COLLE. Troppe chiacchiere sul suo conto: don Tarcisio Favaron lascia la parrocchia di piazza dei Martiri dopo appena quattro anni.

Il pretesto per andare via è la salute malferma, ma il profilo Facebook del sacerdote rivela un tormento intimo. La decisione che il don ha maturato sarebbe la conseguenza del fatto che molti parrocchiani non vedevano di buon occhio l’ospitalità che offriva ad alcuni stranieri, in particolare all’ultimo accolto in canonica.

«Ma perché si deve pensare sempre male? Questi cristiani che vanno a messa, che pregano e poi ci sono lingue cattive...» dice don Tarcisio, raggiunto al telefono «Ospitavo un immigrato, ho invitato tanti immigrati e allora? Sempre povera gente che aveva bisogno è. Uno intanto non era un extracomunitario ma un ospite venuto con sua mamma e suo papà, brave persone. Però non piaceva ai parrocchiani e allora ho detto basta, vai via, ed è andato da un’altra parte. C’era anche un altro mio amico che veniva sempre ad aiutarmi. Sono stato costretto a mandare via anche un altro ospite, un immigrato dall’Africa, col passaporto normale e gli ho detto: si vede che non sei simpatico alla gente». Fatto sta che in paese corre voce che don Tarcisio si sarebbe trasferito momentaneamente in un comune del Veneziano con il suo ospite.

Sulla vicenda interviene il vicario foraneo don Leopoldo Voltan: «Sono cose senza fondamento. Don Tarcisio aveva un compito un po’ oneroso e accusava una forma di stanchezza, dall’altra parte aveva bisogno di riprendere in mano la salute in un momento di difficoltà fisica da tenere sotto controllo. Il Vescovo ha accolto il suo desiderio di un tempo sabbatico, libero da impegni parrocchiali».

Che don Tarcisio soffra di problemi di salute, lo afferma lui stesso, e lo ha detto ai parrocchiani quando l’altra domenica dopo la celebrazione dell’ultima messa si è accomiatato da loro. «Soffro di bronchite asmatica e con le nebbie ho di quelle crisi...» continua don Tarcisio «L’ultima domenica ho salutato tutti e in tanti si sono messi a piangere. Ho detto loro: guardate, ho parlato col Vescovo e dovevo arrivare a prendere una decisione. Ora vado un po’ a Belluno da mia sorella e poi a Milano per gli esercizi spirituali. Adesso ho tempo». Ma le critiche non sono solo per gli ospiti. Sembra che il parroco delegasse molto a una collaboratrice. «Si entra in amicizia e si lascia spazio, forse anche troppo» si limita a dire don Tarcisio «Ma io non ho voluto mai ascoltare le chiacchiere».

Di chiacchiere parla anche il consigliere comunale della Lega nord Giulio Centenaro: «Che siano vere o false, non mi piacciono. So che ne girano, in paese ce ne sono, ma io non vi ho mai dato peso. Come parroco don Tarcisio mi piaceva, schietto e onesto. Il privato è privato, e poi un sacerdote è sposato con la Chiesa. Posso capire se non piaceva a qualcuno, don Tarcisio faceva sempre una netta distinzione, diceva che nella vita non è solo importante chi va in prima fila e si inginocchia sempre, che le persone non si giudicano da quante volte vanno in chiesa ma dalla morale che hanno e dal modo di comportarsi». Nessun commento invece dal sindaco Paolo Gallo: «Sono cose che riguardano la Chiesa». Il vicario foraneo tranquillizza: «Tutti ci domandiamo “cosa dobbiamo fare?”. Giovanni Battista indica a tutti di continuare semplicemente a fare bene le cose di prima, ad essere attenti ai propri compiti e ruoli, alla proprie scelte, alla propria vita di preghiera e di carità. Non c’è nulla di altro da fare, se non di essere parrocchia. Fortunatamente come vicario c’è don Daniele, un giovane prete di 40 anni che ha già iniziato il cammino di affiancamento, e la presenza sicura degli altri preti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:chiesa

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova