Donazzan: il Comune di Padova faccia togliere il distributore automatico di cannabis light

L'assessore regionale all'istruzione interviene con una nota sull'installazione della "macchinetta" self service in città 
Il distributore automatico di cannabis legale installato a Padova
Il distributore automatico di cannabis legale installato a Padova

PADOVA. Pollice verso dell'assessore regionale Elena Donazzan sul distributore automatico di cannabis light a Padova: «Situazione degenerata, - osserva - l'amministrazione comunale intervenga».

Cannabis legale, a Padova primo distributore automatico
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-CARTELLO E DISTRIBUTORE MARIJUANA LEGALE VA SCINTILLA

«Siamo al paradosso - scrive l'assessore -: non bastano i cosiddetti 'grow shop' che nascono come funghi nei nostri capoluoghi di Provincia e nelle principali Città d'Italia. Non basta evidentemente neppure la commercializzazione nelle edicole di riviste con, allegati, piccoli quantitativi di marijuana light. Siamo passati ora, addirittura, ai distributori automatici di cannabis».

Per Donazzan «il messaggio è chiaro: gli ideatori di questa trovata commerciale equiparano l'uso della cannabis ad una necessità, un qualcosa che non può essere limitato a uno specifico orario di vendita al pubblico, ma che deve essere esteso all'utenza 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana» che «potrebbero permettere l'acquisto di questa "porcheria" anche ad un minorenne munito di altrui tessera sanitaria».

Secondo l'assessore a portare a questa situazione un vuoto normativo causato dalla legge nazionale 242/2016, che puntava ad agevolare la produzione di canapa italiana e non di certo a legalizzare la vendita e l'uso di droghe leggere. «L'installazione di questi distributori automatici - precisa - avvalora ancor di più la tesi sostenuta nella mozione che, assieme ai colleghi Giorgetti Conte e Negro, ho recentemente depositato in Consiglio Regionale del Veneto per chiedere al Governo di intervenire sulla faccenda, disponendo lo stop alla vendita di Cannabis Light».

Donazzan, infine, lancia un appello all'amministrazione Giordani: «il silenzio dell'amministrazione comunale padovana è a dir poco imbarazzante: spero decidano di non continuare a chiudere gli occhi di fronte al continuo proliferare di questi punti vendita di degenerazione e degrado, prendendo seriamente a cuore la salute dei propri cittadini, in particolare di quelli più giovani».

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