«Donne, attente alla sfrontatezza»

È Carmen il simbolo della donna di oggi, vittima di femminicidio. Quella che osa sfidare gli uomini, mettendo in discussione la loro supremazia, e viene punita, pagando con la vita. L’immagine è di Willy Pasini, che ne ha parlato ieri in una sala Paladin gremita, quasi interamente al femminile, per un incontro promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Comune in collaborazione con il Collegio Sessuologi Aispa Triveneto dal titolo “Perché si uccidono così tante donne?”. Di femminicidio Pasini parla anche nel suo nuovo libro, che uscirà il 18 marzo: “Donne vincenti, a volte sfrontate”. La tesi è questa: «Ci sono delle donne che non vedono il rischio. Credo nella donna vincente attuale, ma deve stare attenta alla sfrontatezza, perché provocando uomini deboli si può mettere in una situazione di rischio». Milvia Boselli, consigliera comunale con delega alle Pari opportunità, ha ricordato che la violenza sulle donne è una piaga che colpisce duramente anche la comunità padovana, dove funziona però una rete di sostegno impegnata in quella che definisce “una grande battaglia di civiltà». In prima fila, il Centro Antiviolenza, collegato al Centro Veneto Progetti Donna, che nel 2012 ha offerto sostegno psicologico e legale a 375 donne, spesso accogliendole con i loro figli. E nel 2013 le richieste di aiuto sono quasi raddoppiate. In Italia, nel 2013, sono state uccise 128 donne. Pasini parla di nuova rivoluzione sessuale. «Da quando le donne hanno scoperto che la loro sessualità è superiore», dice, «alcuni uomini hanno vissuto questa situazione felicemente, altri si vendicano». Don José, infatti, è soltanto uno dei modelli di femminicida. Un altro è Otello, che agisce per difendere il proprio onore e «uccide Desdemona più come un sacrificio rituale che per sete di vendetta». Onore, orgoglio, solitudine, rabbia, rivalità, ossessività e riattivazione dell’Edipo sono tutti aspetti della gelosia che possono far scattare il femminicidio. Un altro meccanismo psicologico che può generarlo è la schiavitù. E l’impulso che muove lo stalker. «Ci sono organizzazioni internazionali molto attive su questo argomento», dice Pasini, «Eppure come psicologo devo dire che la schiavitù è un afrodisiaco per molte persone. Pensiamo al successo di Cinquanta sfumature di grigio. Evidentemente nel comportamento siete cambiate, ma nelle vostre fantasie non tanto. Il femminicidio è la risposta dell’uomo che non accetta di rinunciare alla schiavitù».
Madina Fabretto
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