Donne obese, protocollo per la gravidanza

A Padova ogni anno sono 400 le donne obese che intraprendono una gravidanza. Negli ultimi 20 anni l'incremento dell'obesità nella popolazione è raddoppiato, circa un terzo delle donne in età fertile...

A Padova ogni anno sono 400 le donne obese che intraprendono una gravidanza. Negli ultimi 20 anni l'incremento dell'obesità nella popolazione è raddoppiato, circa un terzo delle donne in età fertile è obesa e questo comporta numerosi problemi di salute sia per la madre che per il bambino.

Per dare una risposta concreta, nasce il “Percorso diagnostico terapeutico per la gravidanza della donna obesa”, un protocollo per la presa in carico di tutte quelle donne che cercano una gravidanza e che stanno già aspettando un figlio. Il progetto è stato presentato nel corso del convegno dal titolo “Obesity and Pregnancy” all’Hotel Crowne Plaza di Padova, che si conclude oggi. Tanti i rischi che corrono le donne in gravidanza obese: un elevato rischio di infertilità, abortività, parto pretermine, taglio cesareo, emorragia, infezioni postparto e dal punto di vista metabolico un elevato rischio di ipertensione, eclampsia e diabete. Il bambino ha un aumentato rischio di malformazioni congenite, macrosomia e mortalità perinatale.

Il direttore sanitario dell’Ulss 16 Domenico Scibetta spiega: «Si tratta di una rete clinica tra Azienda ospedaliera universitaria, Ulss 16 e strutture private accreditate che svolgono attività di ostetricia. Il percorso è strutturato in due rami, orizzontale per intercettare tutte le pazienti a rischio e in verticale per gestirle negli ambulatori specialistici. Stiamo lavorando a questo progetto da un anno, con l’attivazione recepiamo le indicazioni del Ministero della Salute e del Piano socio sanitario regionale».

Responsabili del progetto sono rispettivamente la professoressa Annunziata Lapolla, direttore dell’Uoc di Diabetologia e Dietetica dell'Ulss 16, ed il prof. Roberto Vettor, direttore Clinica Medica III dell’Azienda Ospedaliera di Padova e del Centro regionale obesità. «Il percorso diagnostico terapeutico di secondo e di terzo livello supporta la programmazione ed il follow up della gravidanza nella donna obesa e mette in rete le diverse strutture esistenti nel territorio padovano, in una logica di presa in carico della paziente obesa e di appropriatezza nell'utilizzo delle risorse. Ci si attende un maggior controllo delle complicanze materne e fetali legate all'obesità in gravidanza», conclude il direttore generale Urbano Brazzale.

Elisa Fais

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