Dopo il caos-matricole i ladri per il liceo Curiel non c’è pace

Non c’è pace per il liceo Curiel. Neanche il tempo di riparare i danni causati dalla movimentata liberazione delle matricole, che la sede centrale è stata presa di mira dai ladri. Un colpo che ne ricorda molti altri degli ultimi mesi, con diverse scuole razziate e un bottino è di pochi spiccioli.
Il personale si è accorto del furto alle 16 di domenica, ma potrebbe risalire allo notte precedente. Sta cercando si capirlo la polizia, tornata in via Durer per la seconda volta in due giorni. Chi ha agito ha puntato sul facile, forzando una porta laterale e scassinando tre distributori automatici con qualche monetina all’interno. Una quarta macchinetta ha resistito e il colpevole si è dileguato senza insistere.
Un fatto grave, ma i maggiori grattacapi per l’istituto nascono dalla bagarre di sabato mattina, quando un centinaio di ex alunni si è presentato per “liberare” gli studenti. Fumogeni, petardi, uova e vetri rotti: ne è nato un parapiglia che ha coinvolto le forze dell’ordine e portato all’identificazione di quattro giovani. A chiedere aiuto a polizia e carabinieri è stata la preside, contestata dagli organizzatori della goliardata. Dopo la promessa a caldo di prendere provvedimenti seri, la numero uno del Curiel conferma le sue intenzioni. «Convocheremo il consiglio di istituto per confrontarci e procedere con le denunce verso chi non fa parte della scuola e l’ha danneggiata».
Durante la riunione saranno anche discusse eventuali sanzioni disciplinari agli alunni: «Nulla di repressivo o punitivo» spiega Michela Bertazzo. «Vogliamo far capire ai ragazzi a cosa vanno incontro se scelgono di aderire a iniziative che sfociano nell’illegalità. Siamo felici dell’opera informativa fatta prima di sabato, confermata dal fatto che i ragazzi usciti dalle classi sono stati davvero pochi. Sono sotto la tutela della scuola, per questo è importante informarli e renderli consapevoli, cosa che continueremo a fare».
Su quanto accaduto, quindi, la direzione non chiuderà un occhio. —
Serena De Salvador
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova