Dopo quattro mesi di calvario è morto il marito del sindaco

CAMPOSAMPIERO. «Mi ha sostenuta con tutte le sue forze, fino al giorno delle votazioni. Poi, il lunedì dello scrutinio, è stato ricoverato». Katia Maccarrone ricorda così l’ultimo dono d’amore del suo Pino: tutti conoscevano e chiamavano così suo marito Giuseppe Marconato, 55 anni, storico capo-scout, morto nelle prime ore di ieri nella loro casa di viale Venezia per un male che l’aveva colpito 4 mesi fa.
«Pino era sempre stato bene, mai un problema di salute. Poi, da un bruciore di stomaco, abbiamo scoperto il tumore e tutto è precipitato in pochissimo tempo», racconta il sindaco Maccarrone che, proprio qualche giorno prima della diagnosi della malattia del marito, aveva deciso di candidarsi alle elezioni comunali del 25 maggio. «Lui non ha mai avuto dubbi, mi ha sempre incoraggiata ad andare avanti in questa esperienza che abbiamo vissuto insieme, come tutte le esperienze della nostra vita in comune». Il giorno dello scrutinio che ha decretato la vittoria della moglie, Pino Marconato ha affrontato il ricovero in ospedale e le terapie; infine, nelle ultime settimane, ha scelto di tornare a casa, assistito dalla famiglia e dal nucleo di cure palliative Usl 15 fino alla morte, all’alba di ieri.
Cresciuto nell’ambiente parrocchiale, scout fin da bambino, fino a ricoprire incarichi a livello nazionale, Marconato lavorava era impiegato in una ditta di materiale elettrico di Fiesso d’Artico (Ve). Ieri mattina, per ricordarlo, il fratello sacerdote, Francesco, ha celebrato una messa nella casa della famiglia Marconato, in via Bernardino da Feltre, alla presenza dei genitori, Claudio e Gabriella, dei fratelli Paolo, ex assessore comunale, e Stefano, della famiglia Maccarrone, dei parenti e di tanti amici e conoscenti. «Pino aveva tre grandi passioni: lo scoutismo, al quale abbiamo avviato anche le nostre figlie Francesca e Chiara, il giornalismo e la fotografia». Collaboratore da tanti anni per il Camposampierese della Vita del Popolo, settimanale della diocesi di Treviso, Marconato non mancava mai alle occasioni pubbliche con la sua amatissima macchina fotografica e il cavalletto. «Era legatissimo a Camposampiero e a ciò che vi accadeva; ora in casa abbiamo migliaia di fotografie; proverò a riordinarle in una raccolta da rendere pubblica», ricorda Katia Maccarrone.
«Voglio ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini in questi mesi, dai medici e dal personale dei reparti di oncologia e gastroenterologia, ai tanti parenti, amici e conoscenti ed in particolare il personale del nucleo di cure palliative: molti non conoscono questa realtà che aiuta e sostiene chi si trova, spesso all’improvviso, colpito da una malattia terminale».
Il funerale sarà celebrato domani alle 16, nella chiesa di San Pietro, mentre stasera alle 20, nella stessa chiesa, verrà recitato un rosario in memoria di Giuseppe Marconato, per sempre e per tutti Pino.
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