Doppio trapianto di cornea con un solo intervento

Ha capito che qualcosa non andava nei suoi occhi quando, due anni fa, ha sfondato con la sua auto le sbarre che delimitano il passaggio a livello di Sant'Anna Morosina, vicino a Cittadella. Semplicemente, non l’aveva visto. Se l'è cavata, ma, il giorno dopo l'incidente, ha dovuto fare i conti con anni di disinteresse nei confronti del suo quadro clinico, costellato di patologie. Si è rivolta al centro oculistico San Paolo, all'ospedale Sant'Antonio. È tornata a vedere grazie a un intervento “record”, nonostante la diagnosi fosse stata drammatica: la donna, T.Z., 65 anni tra pochi giorni, aveva scoperto in un sol colpo di soffrire di sindrome di Fuchs, cheratocono e cataratta. Tre macigni. L'occhio destro era il più devastato, con un solo decimo di vista rimasto. Alessandro Galan però, con un doppio trapianto di cornea, eseguito in un unico intervento di soli 45 minuti, l'ha riportata a otto decimi. Ora dovrà subire la seconda operazione, che la riporterà a vedere quasi perfettamente. Non potrà lasciare gli occhiali, ma tornerà ad una vita normale.
L'incidente.
La signora, titolare di un ristorante da cinquecento coperti, due anni fa, era a bordo della sua auto quando, d'un tratto, ha sentito un botto. Si è ritrovata in mezzo al passaggio a livello dopo aver sfondato le sbarre. Non ha riportato ferite, ha avuto salva la vita perché in quel momento non passava nessun treno. Ma la paura è stata moltissima. A fronte di quello che le poteva accadere, ha deciso di prendere in mano la situazione, affidandosi al Centro San Paolo dell'Usl 16.
La diagnosi.
Alessandro Galan ha scoperto che la donna, dall'età di 15 anni, soffriva di cheratocono, malattia rara e degenerativa della cornea, che inizia ad assottigliarsi e a incurvarsi verso l'esterno. Su questa patologia, con il passare degli anni, si è instaurata pure la sindrome di Fuchs, una distrofia dell'endotelio caratterizzata da un aumento del turnover delle cellule epiteliali della cornea. A completare il quadro, una cataratta.
L’intervento.
«Abbiamo deciso di intervenire con un’unica operazione», spiega Galan, «per limitare al minimo il trauma all’occhio, che avrebbe retto difficilmente lo stress di tre operazioni successive». È stato eseguito un doppio trapianto di cornea, nella parte interna per curare la distrofia di Fuchs, nell’esterna per il cheratocono. In seguito è stato eseguito l’ impianto di cristallino. «L’intervento è stato eseguito al microscopio, con un laser che lavora su miliardesimi di secondo. Grazie a tecniche raffinate è possibile trattare malattie che affliggono lo stesso occhio contemporaneamente». Galan chiude con un consiglio: «Questi esempi servono per far capire che bisogna farsi visitare anche se si crede di veder bene».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova