Dossier immigrati «Accattoni multati è mobbing pubblico»

Presentato un volume dedicato alla presenza di stranieri Don Bizzotto contro il Comune: «Elemosina, 60 sanzioni»
Di Aldo Comello
AGOSTINI TREVISO MENDICANTI
AGOSTINI TREVISO MENDICANTI

Presentato al Centro Universitario di via Zabarella il “Dossier Statistico Immigrazione 2014”, un volume di 500 pagine, una valanga di dati.

Si tratta di un’informazione culturale in grado di spazzare via stereotipi e pregiudizi su un fenomeno epocale che ha forti connessioni con il problema della povertà, dell’emergenza abitativa e della sicurezza.

In questo quadro l’intervento dell’avvocato Martina Meneghello e di don Albino Bizzotto sulla guerra dichiarata dal Comune all’accattonaggio.

Sono una sessantina in città le persone che vivono di elemosina, di queste 40 sono state oggetto di 60 contestazioni, 100 negli ultimi 4 mesi, da parte della polizia locale. Per ognuno sono stati compilati 4 verbali e in molti casi c’è stato un procedimento di identificazione in via Pietro Liberi. A questi uomini e donne che sopravvivono a fatica sono stati sequestrati i quattro soldi che avevano addosso e sono state irrogate multe da 50 a 100 euro ciascuno.

Eppure la legge non prevede l’accattonaggio come reato, semplice o molesto che sia. In che cosa consiste la molestia?

Secondo alcuni cittadini nel porgere un bicchiere di cartone o un vassoietto in cui lasciar cadere le monetine. Altri aggiungono che il mendicante era seduto per terra e qui scatta un’ulteriore sanzione per occupazione di suolo pubblico. Gli accattoni ricevono multe anche per aver attraversato la strada al di fuori delle strisce pedonali o per un attraversamento in diagonale. Ora, quanti padovani sono stati multati per tali comportamenti? Don Albino Bizzotto parla di mobbing istituzionale a danno dei più poveri. Sui 7 miliardi e 124 milioni della popolazione mondiale, 232 milioni sono migranti che si spostano spinti dalla fame e dalle guerre.

In Italia si attestano sopra i 5 milioni. Il nostro Paese è soprattutto un ponte da attraversare per raggiungere altri stati europei come Inghilterra, Germania, Francia. La fotografia della situazione attuale è stata fatta da due studiosi, Gianfranco Bonesso e Enrico di Pasquale con le analisi del filosofo Umberto Curi e del magistrato Giovanni Palombarini. Sala traboccante con la partecipazione di 16 associazioni.

L’organizzazione dell’evento è stata curata dai promotori del «Manifesto per Padova senza razzismo e discriminazione religiosa». Nel Veneto, al 31 dicembre 2013 gli immigrati erano circa 447 mila di cui il 52% donne. Prima per numero di residenti stranieri Verona, Padova è al quarto posto con 95.438. Per quanto riguarda la nostra città, la comunità più numerosa è quella dei romeni seguita da marocchini, albanesi, cinesi, moldavi. Che lavoro svolgono? Qui sono impegnati soprattutto nei servizi alla persona (badanti moldave) e nel commercio.

A livello nazionale c’è un dato inquietante: l’anno scorso 3700 minori non accompagnati sono scomparsi nel nulla, non se ne sa più niente. Da più parti si lamentano i soldi spesi per l’accoglienza e il soccorso in mare e si fanno cifre esorbitanti. In realtà il bilancio è attivo per lo Stato: i benefici (tasse, contributi, assistenza) superano i costi di 3 miliardi e 900 milioni. Stereotipi. L’Europa chiusa come una fortezza: la paura di Ebola e del terrorismo. Per quanto riguarda l’Italia non ci sono immigrati dai paesi arabi, la maggioranza dei musulmani viene dal Marocco o dalla ex Jugoslavia.

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