Droga della mafia nigeriana A Padova arrestati in tre

Un frame tratto da un video, reso disponibile dalla Polizia di Stato, che riguarda l'operazione chiamata "Viking" o "Norsemen Kclub International" che ha portato all'emissione di decine di provvedimenti restrittivi di natura cautelare, in corso di esecuzione, nei confronti di appartenenti ad un'organizzazione nigeriana di stampo mafioso, Torino, 28 ottobre 2020. Oltre duecento agenti sono impegnati da questa mattina all'alba nella vasta operazione di Polizia, condotta dalle Squadre Mobili di Torino e di Ferrara. ANSA / Ufficio Stampa - Polizia di Stato +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
Un frame tratto da un video, reso disponibile dalla Polizia di Stato, che riguarda l'operazione chiamata "Viking" o "Norsemen Kclub International" che ha portato all'emissione di decine di provvedimenti restrittivi di natura cautelare, in corso di esecuzione, nei confronti di appartenenti ad un'organizzazione nigeriana di stampo mafioso, Torino, 28 ottobre 2020. Oltre duecento agenti sono impegnati da questa mattina all'alba nella vasta operazione di Polizia, condotta dalle Squadre Mobili di Torino e di Ferrara. ANSA / Ufficio Stampa - Polizia di Stato +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Droga da Francia e Olanda in tutto il Nord Italia, con Padova snodo strategico del traffico. Nuovo colpo alla mafia nigeriana, con due operazioni parallele che hanno smantellato i “cult”, come vengono chiamati i gruppi criminali, “Viking” a Ferrara e “Valhalla” a Torino. Le due organizzazioni, secondo gli investigatori della polizia, erano strettamente connesse, con legami di forte dipendenza dalla casa madre in Nigeria e articolazioni in altre province italiane, in particolare in Veneto, con Padova, Treviso e Venezia. Chi tradiva veniva punito a colpi di machete, stesso trattamento usato per i rivali.

Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Bologna e Torino, Padova era uno degli snodi chiave per l’organizzazione. Sono 69 le persone raggiunte da una misura cautelare: i fermati sono accusati, oltre al reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, di tentato omicidio e associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, rapina, estorsione e lesioni gravissime.

A Padova lo spaccio di droga era nelle mani di Emmanuel “Ratty” Albert, 33 anni e di Peter Shellu 26 anni, arrestato ieri mattina a Campo San Martino. Con lui c’era Eveline Monday, coetanea nota per ingoiare gli ovuli di droga in modo da affrontare le trasferte senza incappare nei controlli di polizia.

I corrieri della droga si muovevano in auto grazie a Jacob Chedjou, tassista abusivo e perfettamente consapevole dello scopo dei viaggi all’estero, intestatario dei mezzi utilizzati per trasportare gli “ovulatori” da Milano, che raggiungevano in treno, a Francia e Olanda, attraverso i valichi del Monte Bianco e del Frejus.

Gli investigatori hanno decifrato anche le parole in codice usate per indicare gli ordinativi di droga al telefono: un pantalone significava un chilo di droga, mentre il “riso” era la cocaina e i “fagioli” l’eroina. Gli arresti a Padova sono stati eseguiti dalla Squadra mobile. I nigeriani finiti nei guai frequentavano la comunità afro che si ritrova all’Arcella. —



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