Due giovani di Mestrino fanno rivivere lo “Stella d’Oro”

MESTRINO. Rimettersi in gioco, in una nuova avventura lavorativa, rilanciando un vecchio albergo e i prodotti tipici di Lamon, alcuni dei quali in via di estinzione. È la sfida di due ragazzi di...

MESTRINO. Rimettersi in gioco, in una nuova avventura lavorativa, rilanciando un vecchio albergo e i prodotti tipici di Lamon, alcuni dei quali in via di estinzione. È la sfida di due ragazzi di Mestrino, Cristopher Scalabrini e Francesco Griffante, che da venerdì riapriranno l'albergo Stella d'oro, in via Roma a Lamon, in provincia di Belluno. A sostenerli c'è la vecchia proprietaria, Luciana Facchin, che era stata costretta a chiudere l’hotel dopo anni di gestione. Quattordici camere e la cucina di Cristopher, che nel menu ha messo ovviamente pietanze a base dei celeberrimi fagioli di Lamon e anche la carne di pecora affumicata, un piatto che stava ormai scomparendo, proprio come la pecora originaria del posto, la "fea", che un apposito progetto sta salvando dall'estinzione. «Una sfida partita per caso» racconta Francesco «partecipando alla festa di Lamon. Christopher me l'ha buttata lì un paio di volte, prima quasi per scherzo, poi sempre più convinto. Alla fine, volendo cambiare entrambi lavoro, abbiamo preso contatti con i proprietari ed eccoci imbarcati in questa nuova, entusiasmante avventura».

Francesco Griffante ha 33 anni e da dieci è impegnato nella gestione delle strutture ricettive "Casa a Colori" a Padova e a Dolo. Pur mantenendo una carica sociale nella cooperativa Città solare, aveva voglia di cambiare lavoro. Così come Cristopher Scalabrini, 28 anni, voleva dedicarsi a tempo pieno alla sua passione, la cucina (è stato responsabile delle grigliate al parco Bapi di Mestrino), lasciando il lavoro di assemblatore. Sua madre è originaria di Arina, frazione di Lamon, e col marito da qualche tempo si è trasferita nel suo paese d'origine, a coltivare il fagiolo Igp e ad allevare la pecora "fea". Cristopher li ha quindi raggiunti, portandosi appresso l'amico d'infanzia. Lo Stella d'oro (che fra gli ospiti ha visto per anni Enzo Tortora) riaprirà quindi ai clienti, sia come albergo che anche solo come ristorante, dove poter gustare pasta e fagioli, il pendolon, la carn de fea ’nfurmigaa, il formai frit. «Ci dedicheremo anche a visite guidate e laboratori» prosegue Francesco, «visto che tanti non hanno mai una pecora dal vivo».

Cristina Salvato

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