Due morti in due ore, strada provinciale sotto accusa

ANGUILLARA VENETA. Due morti a distanza di 2 ore e di 5 chilometri, un altro meno di due settimane prima, in uno scontro frontale. Tre incidenti dalle dinamiche simili hanno insanguinato il tratto della provinciale 1 fra Boara Pisani e Anguillara, sull’argine dell’Adige. Una donna e due uomini hanno perso la vita ma, come racconta chi quella strada la percorre tutti i giorni, molti altri rischiano in continuazione. È una strada insidiosa, attraversata da numerosi mezzi pesanti ai quali sono interdette altre arterie in zona. La tentazione di pigiare sull’acceleratore è forte, perché la visuale è buona, non si attraversano centri abitati e la carreggiata è sufficientemente ampia, almeno per le auto. Ma con la pioggia o il gelo diventa ben più pericolosa, soprattutto quando si incrociano i camion. Nel duplice incidente mortale di venerdì pare possa aver influito la presenza di una scia di gasolio che avrebbe fatto sbandare le auto coinvolte.
La dinamica è pressoché identica. Alle 8 Bledar Asamataj, 38 anni, albanese, si è scontrato con un camion che arrivata dalla direzione opposta. Proveniva da Anguillara quando ha perso il controllo della propria auto finendo contro il mezzo pesante. Due ore dopo e qualche chilometro più a est, in territorio di Barbona, Guendalina Bacchiega, trentottenne di Masi, era diretta verso Anguillara quando si è scontrata con un’autocisterna pochi metri dopo una semicurva.
Lo scorso 27 febbraio, sempre nello stesso tratto e con la pioggia, un frontale era costato la vita a Paolo Casoni, 54 anni, bolognese. Una drammatica serie di lutti che solleva non pochi interrogativi sulla sicurezza di una strada molto trafficata, soprattutto come arteria di collegamento. «Molti dei nostri residenti», spiega il sindaco di Anguillara Luigi Polo, «la usano come alternativa per raggiungere Rovigo, perché è più scorrevole anche se un po’ più lunga. Ma è una strada che corre sull’argine dell’Adige. Anche per questo va sempre affrontata con prudenza, tutti i giorni, anche quando c’è il sole. Non si può dire che la carreggiata sia troppo stretta perché le auto non hanno problemi. Quando si incrocia un camion invece è obbligatorio rallentare perché lo spazio a disposizione è decisamente più ridotto. Se poi qualche automobilista nota chiazze di gasolio o altri pericoli è invitato a segnalarlo subito per un intervento tempestivo». È consigliabile rivolgersi al vigili del fuoco chiamando il 115 o direttamente alla caserma di Este allo 0429.2222, oppure le forze dell’ordine o la polizia locale.
Il sindaco di Barbona Francesco Peotta ricorda che due o tre anni fa c’era stato un caso simile: «Un camion aveva lasciato una lunga scia di gasolio e c’erano stati problemi lungo la provinciale. Ma era stato un caso isolato, non abbiamo avuto altre segnalazioni. Mi auguro che anche stavolta sia così».
Anche sul fronte della manutenzione stradale, eseguita dalla Provincia, finora non sono emerse particolari criticità, continua il sindaco di Anguillara «né i residenti o gli automobilisti hanno segnalato problemi sulle condizioni della strada. È vero che negli ultimi anni è aumentato il passaggio dei mezzi pesanti, dovuto al fatto che le alternative, anche nella vicina provincia di Rovigo, non sono più percorribili: i ponti non reggono oltre un determinato peso, vengono attraversati centri abitati. Da qualche parte i camion devono pur passare e questa strada costeggia l’Adige per 30 chilometri, da Borgoforte a Piacenza d’Adige. La scelta di un eventuale divieto al traffico pesante», conclude Polo, «è di competenza della Provincia dopo un confronto con i comuni, ma attualmente non la vedo attuabile proprio perché non ci sono molte altre alternative. Quel che mi sento di consigliare è di essere prudenti, sempre, e di rispettare i limiti di velocità».
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