E la Paltana rivive l’incubo del 2010: si spostano i mobili in attesa del peggio
Anziani e giovani cercano di mettere al sicuro le abitazioni: «Abbiamo un furgone Euro 2, ma non possiamo usarlo»

MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-SITUAZIONE FIUMI PER ALLERTA METEO. MICHELE VANDELLI
PADOVA
Spazza via le foglie dal cortile, incurante della pioggia. Ogni tanto si ferma, si mette sotto alla tettoia della sua casa, una di quelle che danno proprio sull’argine del fiume, e pensa. Lo sguardo fisso, preoccupato, forse di dover rivivere quello che ha già passato nel 2010. Mario Marcolin, 80 anni, abita da sempre a ridosso della golena di Paltana. Dentro alla sua casa, oltre a sua moglie Luigina, ci sono i ricordi di una vita. I mobili, gli oggetti, i tappeti. Cose da mettere al sicuro nell’attesa di quello che sembra e un destino segnato per la solita decina di case a ridosso del Bacchiglione.

MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-SITUAZIONE FIUMI PER ALLERTA METEO. IL SIGNOR MARIO E LA SIGNORA CARLA MARCOLIN
Ad aiutarlo la nuora e i nipoti. «È molto in ansia e non gli fa certo bene alla sua età», dice preoccupata Carla, la moglie del figlio di Luigi, mentre è intenta a cercare una collocazione per ciò che l’anziano e la moglie vogliono portare in salvo da un eventuale esondazione del fiume. «Nel 2010 l’acqua è arrivata a un metro e 10 e ha completamente sommerso il piano terra». Mario e la moglie si erano spostati al primo piano, ma non avevano voluto assolutamente lasciare la casa. «Sono rimasti chiusi dentro finché l’emergenza non è terminata». Ora però sono passati degli anni e Luigina non è più in grado di fare le scale. Rimanere là sarebbe troppo rischioso. «Siamo riusciti a convincerli e stanotte (ieri notte, ndr) dormiranno a casa dei miei genitori a Due Carrare. Stiamo cercando di spostare i mobili: vorremmo usare un furgone ma è Euro 2 e in Comune ci hanno confermato che non possiamo circolare nonostante l’emergenza», continua la nuora con gli occhi lucidi rivolti sempre al fiume.

MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-SITUAZIONE FIUMI PER ALLERTA METEO. IL SIGNOR MARIO E LA SIGNORA CARLA MARCOLIN
Poche case più in là abita Michele Vandelli. È giovane e sicuramente affronta in modo diverso l’emergenza rispetto alla coppia di anziani, ma non nasconde la sua preoccupazione. «Il livello del fiume si sta indubbiamente alzando. Il timore è che l’acqua entri al piano terra». Anche lui è reduce dall’alluvione del 2010, che l’ha tenuto per due anni fuori casa. «Mi ricordo ancora tutta l’acqua che c’era. Arrivava a 1 metro e 80 e sommergeva completamente il piano terra», racconta Michele che tra l’altro proprio ieri aveva gli operai che gli stavano ritinteggiando il salotto. «Spero non si verifichi la stessa situazione».
Ma il problema non sarebbe solo l’eventuale esondazione del fiume, ma anche i tombini. «I tombini sulla parte alta della strada quando piove tanto si intasano e fanno sì che andiamo sott’acqua lo stesso», continua il residente. «Personalmente ho deciso di portare al primo piano le cosa di valore e aspettare cosa succede. Non credo andrò via di casa anche se indubbiamente un po’di ansia c’è”». I residenti, che sanno bene il rischio che corrono in queste ore, hanno formato un gruppo su WhatsApp per scambiarsi informazioni utili. «Ho creato questo gruppo oltre che per lo scambio di informazioni utili anche per restare uniti in un momento del genere», ha spiega Tiziana Bortolami, anche lei proprietaria di una casa lungo il Bacchiglione.
In tutta la strada lungo l’argine che dal Bassanello arriva a Padova Nuoto sono stati affissi dei cartelli in cui il Centro Funzionale Decentrato della Regione avvisa i cittadini della criticità e li invita a prendere le dovute misure precauzionali. Una criticità che sta vivendo anche l’impianto di Padova Nuoto, chiuso ieri e oggi. «Abbiamo messo in sicurezza le sale tecnologiche, smontato tutto e chiuso gli impianti», spiega Roberto Schiavo, uno dei soci. «Se sarà un alluvione analoga a quella del 2010 quello che si poteva salvare l’abbiamo salvato. Poi ci dovremmo dare da fare per ripulire tutto dalla melma». —
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