E' la piccola Matilde la prima padovana nata nel 2019
E' venuta alla luce all'ospedale di Cittadella, mamma e papà sono di Campo San Martino. Il 2018 si è concluso con la nascita di due gemellini a Schiavonia

La piccola Matilde con mamma Michela
CITTADELLA. E' Matilde la prima nata del 2019 a Padova e provincia. La bambina, 3.320 grammi di peso, è venuta al mondo alle 5.51 all'Ospedale di Cittadella per la gioia di mamma Michela e papà Nicolò Carolo di Campo San Martino.
L'ultimo nato del 2018 è stato Oliver, affacciatosi alla vita all'Ospedale di Camposampiero alle ore 22.12 (3.190 grammi). L'ultimo nato dell'anno scorso all'Ospedale di Cittadella è stato invece Pietro, 3.565 grammi, alle ore 20.55. Tra le curiosità, all'Ospedale di Schiavonia, un parto gemellare naturale: il 28 dicembre, mamma Valentina, alla sua prima gravidanza, ha dato alla luce (senza taglio cesareo, come solitamente avviene per i parti gemellari), Tommaso di 2.668 grammi e Sole di 2.776. Tutte le mamme e i bebè stanno bene.

Sole e Tommaso con mamma, papà e l'equipe di Ostetricia di Schiavonia
I nuovi nati in Italia e nel mondo
Secondo l'Unicef, in questo Capodanno hanno appena aperto gli occhi alla vita in tutto il mondo 395.072 bambini. Tra i nuovi nati un quarto solo in Asia Meridionale. Sydney ha dato il benvenuto a circa 168 bambini, Tokyo a 310, Pechino a 605, Madrid a 166, Roma a 89 e New York a 317. Complice il fuso orario sono state le isole Fiji, nel Pacifico, con tutta probabilità, ad aver accolto il primo bambino, mentre gli Stati Uniti l'ultimo.
A livello mondiale, e in ragione del numero della popolazione e del tasso di crescita demografica, oltre la metà di queste nascite dovrebbe avvenire in soli otto Paesi: in India 69.944; in Cina 44.940; in Nigeria 25.685; in Pakistan 15.112; in Indonesia 13.256; negli Usa 11.086; nella Repubblica Democratica del Congo 10.053; in Bangladesh 8.428. Nelle case di tutto il globo arriveranno moltissimi Alexanders e Ayeshas, Zixuans e Zainabs, mentre i nomi più utilizzati in Italia saranno Sofia, Aurora, Leonardo, Alessandro e Lorenzo.
Alla gioia di una nascita e della scelta del nome, vi è anche il dramma: in molti Paesi tanti bambini non ne riceveranno neanche uno, visto che non supereranno il loro primo giorno di vita. Basti pensare che nel 2017, circa 1 milione di bambini sono morti il giorno in cui sono nati e 2,5 milioni nel loro primo mese di vita. Fra questi bambini, la maggior parte sono morti per cause prevenibili, come nascita prematura, complicanze durante il parto e infezioni come sepsi e polmonite, una violazione del loro diritto fondamentale alla sopravvivenza. Mentre un bambino nato in Italia nel 2019 vivrà probabilmente fino al 2103 – la prospettiva di vita più lunga al mondo con Spagna, Giappone e Svizzera – un bambino nato in Sierra Leone potrebbe vivere fino al 2072.
La campagna dell'Unicef, “Every Child Alive - Ogni bambino è vita,” chiede investimenti immediati per portare assistenza sanitaria di qualità, a un prezzo accessibile, a ogni madre e neonato. Ciò include una fornitura costante di acqua pulita ed elettricità alle strutture sanitarie, la presenza di operatori sanitari qualificati durante il parto, sufficienti provviste e medicine per prevenire e curare complicanze durante la gravidanza, il parto e la nascita, e ragazze adolescenti e donne preparate a chiedere una migliore qualità dei servizi sanitari".
"Tanto si potrebbe fare - per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti” - per salvare e rendere migliore l’esistenza dei bambini nel mondo, ma sono tanti, troppi, che ancora muoiono e soffrono non solo nel Paesi in Via di Sviluppo, ma anche vicino a noi".
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